Odio le religioni ma se Dio esistesse potrebbe mai essere il Dio di questi?

Odio le religioni ma se Dio esistesse potrebbe mai essere il Dio di questi?

Odio tutti i religiosi, ovviamente proporzionalmente al loro fanatismo, perché.
Perché quando sento tuonare il nome di Dio (in qualsiasi lingua), vedo poi le strade riempirsi di sangue.
Quando sento tuonare il nome di Dio, vedo poi le donne stuprate in suo nome.
Quando sento tuonare il nome di Dio, vedo la gente con la sola colpa di vedere quello stesso Dio in abiti diversi, seppellita viva.
Quando sento Tuonare il nome di Dio vedo grattacieli sbriciolarsi seppellendo speranze e sogni di una pace forse più facile senza Dio stesso.
Quando sento tuonare il nome di Dio, vedo la voglia di conoscenza umiliata, la scienza torturata perché si conformi all’idea del dio degli stolti.
Quando sento tuonare il nome di Dio, vedo abitanti espropriati delle loro case perché quella è la terra promessa da Dio.
Quando sento tuonare il nome di Dio, vedo un brutto presidente scatenare guerre per arricchire pochi amici suoi ed aggiungere sofferenza alla disperazione.
Quando sento tuonare il nome di Dio, vedo quattro bambine yazide piangere la loro disperazione e non riesco nemmeno ad immaginarmi la loro doloroso storia.
Quando sento tuonare il nome di Dio, vedo gli imbecilli imbracciare il mitra, mi chiedo se costoro si immaginino il giorno che non tuonerà più la parola di Dio ma lo stesso Dio solo per disintegrarli nella loro meschina idiota fede coperta dallo sterco delle loro azioni.
Non sono credente ma mi piacerebbe essere smentito dalle saette di un Dio veramente tale, scagliate contro la feccia del pianeta.

Senza lavoro alle persone mature non c’è presente

Senza lavoro alle persone mature non c’è presente

Essendo disoccupato da oramai quasi 4 anni ed avendo compiuto da poco i 55 anni, amarezza, paura, rabbia e voglia di ribellarsi sono i sentimenti più frequenti che si alternano nella mia mente. La cosa fa ancora più incazzare quando prendi coscienza che è il pregiudizio e il solito modo di fare italiano che mi impedisce di trovare un impiego. Pur avendo delle competenze in un ambito che soffre meno la crisi di altri, quello che mi penalizza è questo pensiero unico giovanilista, questo rottamismo renziano, come ho già scritto è questa idea di considerare disoccupato un quindicenne che mi manda in bestia. Sono perfettamente d’accordo sull’importanza di adottare strategie per dare lavoro ai giovani, ma penso sia più grave ed urgente la disoccupazione delle persone non più giovani, le quali non hanno sbocchi professionali all’estero come i giovani e spesso vivono situazioni molto più drammatiche, anche se il bacino di voti è senz’altro minore.

Voglio per questo riportare un articolo di di Giuseppe Zaffarano Presidente Associazione Lavoro Over 40

Senza lavoro alle persone mature non c’è presente

 

Tra Steve e Bill, oggi posso dire meglio Bill

Tra Steve e Bill, oggi posso dire meglio Bill

Il senso comune ci dice che Steve Jobs è stato il creativo dell’IT, in qualche modo migliore per esempio di Bill Gates, meno compromesso  con il sistema capitalista di quest’ultimo. Il primo computer che ho acquistato era proprio un Mac, anch’io caddi nel sentire comune, ovvero Apple = rivoluzione, Microsoft = reazione sistema. I fatti hanno smentito il tutto tra il defunto Steve e Bill penso proprio che Bill sia il meno peggio alla luce dei fatti. Continuando a pensare che la strada giusta sia comunque Linux e l’open source in generale. Ormai gran parte di quello che riguarda l’uso di items quali pc, tablet, smartphone, ecc sono da considerarsi beni primari al pari dell’acqua e del pane, quindi devono essere gratuiti e con i sorgenti accessibili a chi ha le competenze per migliorarli.

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Le pantere grigie di Federico Rampini e il cavallino di Domenico Modugno

Le pantere grigie di Federico Rampini e il cavallino di Domenico Modugno

Efficace ed elegante la definizione di Federico Rampini nel libro (almeno io li la ho letta per la prima volta li) “voi avete gli orologi noi il tempo”, mi riferisco alle: “pantere grigie”, riferendosi alle persone avanti con l’età ma ancora in una condizione fisica e mentale compatibile con il mercato del lavoro. La pantera rimanda l’idea di un animale vigoroso, agile, potente ed intelligente, il grigio da più l’idea di un decadimento solamente estetico, come dire appari più vecchio, ma ci aspettiamo comunque delle buone performance. Da le informazioni che ho devo concludere che questa definizione per gli anziani negli stati uniti è più o meno azzeccata, in quel paese gli over 50, diciamo sono considerati perfettamente adatti ad essere produttivi, creativi, innovativi, non sono considerati solo dei consumatori in attesa della pensione, ma sono considerati un motore di crescita economica e culturale, in breve sono considerati una risorsa. Per quello che ho capito io negli Stati Uniti come in tutti quei paesi ove in qualche modo ha avuto un peso la riforma protestante, l’unica cosa veramente deprecata, è la pigrizia, intesa come rifiuto al cambiamento, rifiuto a cambiare strada, carriera, impiego e città, questo si è brutto per gli anglosassoni. Il mio vecchio libretto di lavoro pieno di timbri di ditte e aziende, che qui fa spesso storcere il naso all’esaminatore durante qualsiasi colloquio di lavoro, in America invece sarebbe considerato positivamente.

Mi chiedevo quale potesse essere l’animale icona che potrebbe rappresentare gli over 50 nel ‘bel paese’ e mi viene in mente solo il cavallino della canzone di Domenico Modugno, il quale dopo avere lavorato una vita in miniera, al primo calare di produttività viene subito pensionato con un bel colpo in testa. Colpo in testa forse solo metaforico, ma che ha comunque il significato di mettere le persone non più giovani in una sorta di stand by, in attesa della pensione nel migliore dei casi, nel peggiore come nel mio caso in uno stato di disoccupazione permanente.

Il mio peccato è stato quello di ragionare, all’americana, di illudermi di essere in un paese dove puoi cambiare verso o almeno di modificare un po’ la direzione di qualche grado, di essere in un paese moderno, invece che seguire il senso comune italico ed attaccarmi come una cozza agli scogli della azienda ove lavoravo anche se in crisi, invece che attaccarmi ai sindacati  (pur non avendo nulla contro questi, anzi….), all’assistenzialismo, alle vecchie cose, optai per un incentivo ad andarmene, puntando sulle competenze che avevo e sulla volontà di acquisirne di nuove, sulla mia capacità poco diffusa in Italia di rinnovarmi, ma qui non siamo negli U.S.A. non siamo nel Regno Unito, non siamo in Germania, non siamo in un paese moderno, siamo in un paese di vecchi ma non per vecchi, il solito paradosso italiano, qui non ci sono pantere grigie, qui ci sono cavalli zoppi.

I giovani di ‘anno uno’

I giovani di ‘anno uno’

Se i giovani sono questi ridateci i vecchi. Ho finito di vedere ora la trasmissione condotta da Giulia Innocenzi, che purtroppo devo dire fa abbastanza cagare, nulla a che vedere con Santoro, sopratutto scarsissima nella scelta dei giovani ospiti. Non posso credere che questi giovinastri, ignoranti, ideologizzati senza ideologia, alla ricerca ancora di un leader maximo, tipo il nano, forse anche un po’ nostalgici di questo. Giovani che usano un linguaggio vecchio di destra, il peggiore. Mi dispiace dirlo ma eravamo molto meglio noi a 20 anni, senz’altro meno ignoranti, sopratutto raggruppati non assomigliavamo ad ‘amici’ di Maria De Filippi.

Il popolo bue italiano colpisce ancora

Il popolo bue italiano colpisce ancora.

il nazional popolare popolo bue italico, non si è estinto anzi è sempre vivo è vegeto, è quello che cerca l’uomo forte al comando ed oggi lo ha trovato in Renzi, ieri in Berlusconi. E’ la stessa massa che in passato ha votato per il ‘più ……………… per tutti’ dell’uomo di Mediaset e che oggi vota per più 80 € per tutti, per tutti tranne che per quelli che ne hanno veramente bisogno come me, disoccupato senza nessun aiuto. Si potrebbe postulare che la massa di votanti si sia spostata a sinistra, ma non è così, come nella relatività in assenza di un terzo riferimento e  di un moto accelerato dire che gli elettori si muovono verso sinistra e dire che il pd si muove verso destra è simmetricamente vero in entrambi i casi.

Chi ha votato pd alle europee in realtà ha votato Renzi e non avrebbe mai votato Bersani per esempio, in realtà si tratta in grossa percentuale di gente che vota per ‘l’uomo forte’, concetto fortemente di destra, questi elettori non sono ideologicamente di sinistra e il giorno che il pd dovesse tornare ad essere un partito di sinistra con le istanze della sinistra, non lo voterebbero più.

Quando ho deciso di votare per il M5S, ho messo in conto il fatto che il movimento avrebbe potuto ottenere un cattivo risultato, questo perché un mio istinto innato mi ha sempre portato a comportarmi in maniera anticonformista, a percorrere sempre il senso opposto rispetto a quello degli italici pecoroni. Questa dinamica non mi ha mai portato dei vantaggi pratici, anzi…… ma come nella storiella della rana e dello scorpione: ‘questa è la mia natura’. Non si può andare contro la propria natura, non posso farlo io e forse non può farlo il popolo bue ormai non più Popolo Bue Delle Libertà.

Anche se una parte considerevole del popolo bue delle libertà al contrario di quello che dicono i nostri ‘attenti’ giornalisti non è scomparso, anzi è vivo e vegeto, se anche quì consideriamo il consenso del nano in maniera relativistica, nel senso che, in quale paese che non sia delle banane un ometto come l’egonano dopo tutto quello che ha combinato e non combinato, prenderebbe ancora il 16% dei consensi, a mio avviso, visto nell’ottica della realtà dei fatti, per che ha vissuto in questo paese (purtroppo) e non sul reef australiano, questo è un grosso risultato, per il quale non faccio i complimenti al nano dalle grandi orecchie ma rimprovero l’assurdo comportamento di quegli elettori che per diversi motivi che io identifico per lo più nell’ignoranza e nell’egoismo, che ancora non percepiscono il senso dell’assurdo e continuano a votare per Berlusconi.

L’idea di prodotto interno lordo è superata

L’idea di prodotto interno lordo è superata
Anche un idiota capirebbe che da una risorsa infinita quale é il nostro pianeta non si può ricavare energia e sostentamento in infinito.
Le persone dovrebbero incominciare ad informarsi, per poi fare pressione sulla politica perché studi nuovi paradigmi, nuovi modelli, i quali per logica possono solo essere antitetici al neo-liberismo.
Come ho già capito e scritto il secondo principio della termodinamica non ammette violazioni.

Ho deciso: voterò per M5S alle elezioni europee.

Ho deciso: voterò per M5S alle elezioni europee.

Come ho in precedenza scritto avevo deciso che non avrei mai più votato per il partito democratico, dopo la schifosissima manovra post elettorale, l’elezione del presidente della repubblica. Non posso considerare più il mio partito un partito che silura il suo più importante leader storico, ovvero Prodi e che immediatamente dopo si rifiuta di sostenere Rodotà, che per me è stato come disconoscere le proprie origini più nobili. L’inciucio con l’egonano puttaniere è poi per me stata veramente la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Per B era il nemico assoluto, l’antitesi della mia ideologia più profonda, i 20 anni di berlusconismo sono stati per me anni di stupore e rabbia ed ingenuamente ho creduto che lo fossero anche per i politici del pd, ma non era così.
M5S
Renzi ha fatto la cosa peggiore che dal mio punto di vista poteva fare accordandosi con il pregiudicato, dopodiché si è inventato lo spot elettorale degli 80€, soldi che io non vedrò in quanto disoccupato, anche qui ingenuamente ho pensato che avrebbe aiutato prima quelle fasce di popolazione più disagiate e solo dopo chi comunque un reddito già lo ha, con questa ultima mossa aggiunta all’atteggiamento di Renzi, dei suoi ministri, sottosegretari e gregari vari, che ricordano tanto i vecchi pidelloti servi del nano il pd non è per me addirittura diventato la mia controparte politica, ragione per la quale da un’idea di astensione sono passato all’idea di votare contro tutto questo sistema di cose, quindi voterò M5S. Pur con tanti dubbi come in precedenza ho scritto, penso che ad oggi sia l’unica strada percorribile, votando per i 5 stelle e dove possibile partecipando a questo cambiamento.

 

I comportamenti che fanno dell’Italia un paese arretrato

I comportamenti che fanno dell’Italia un paese arretrato

Perché il nostro paese tra quelli in area euro, sembra, anzi è quello più disastrato. Più volte ho avuto la risposta dai semplici comportamenti degli italiani, nelle situazioni più disparate, sopratutto il costante rifiuto della nostra gente ad adottare le tecnologie informatiche e non. E’ devo prendere atto che non è un problema generazionale, anzi spesso sono proprio i giovani a evitare la semplificazione dei processi lavorativi, istituzionali, burocratici. Per fare un esempio il mio dottore di famiglia che non è giovanissimo, compila sempre le ricette con il computer e nella giusta modalità, in modo che io posso collegare la mia carta dei servizi al lettore e prenotare la prestazione specialistica direttamente dal sito della regione Lombardia, una volta fatto il login posso vedere a monitor tutte gli enti compresi nel circuito della Carta Regionale dei Servizi e scegliere quello più vicino nello spazio e nel tempo. Anche comunque utilizzando il telefono il fatto di avere un’impegnativa scritta a computer è molto meglio dei geroglifici scritti a mano dai dottori, come il giovanissimo otorino che ieri ha compilato l’impegnativa per mia moglie, come i tanti dottori, infermieri, segretari/e che spesso ho dovuto constatare non sanno nemmeno dell’esistenza dell’applicazione web in questione. Questo paese è e rimarrà un paese arretrato fintanto che non avrà una diffusa banda larga, ma sopratutto fintanto che i cittadini italiani non cambieranno la loro forma mentale e decidano di non rifiutare più le tecnologie.

Mi capita spesso di percepire in alcune persone un certo orgoglio l’orgoglio di essere volutamente ignoranti digitali, questo è veramente pazzesco e come se negli anni 50 uno si sentisse orgoglioso di essere analfabeta. Questa cosa se è deprecabile in un anziano è veramente inaccettabile in un giovane.

Quello della sanità è solo un aspetto ma i settori in questione sono molteplici, dai call center che ti chiamano ripetutamente perché non utilizzano una banca dati unica, perché non utilizzano un sistema di feedback, banalmente gestibile con un foglio excel. La cosa assurda e che spesso in questi casi si tratta di laureati.

Fino a che questo rimarrà il paese del: “non è compito mio”, del: “qui si è sempre fatto così”, del: “ho una laurea in economia non in informatica”, questo sarà sempre il paese della “creatività disorganizzata”, poteva andare bene negli anni 60, oggi questo ha un suono vecchio, obsoleto  e ormai non non ci rende nemmeno più simpatici ma anzi ci dipinge come un popolo di obsoleti cazzoni inaffidabili.

Scienza e filosofia si compenetrano lo pensa anche Massimo Cacciari.

Scienza e filosofia si compenetrano lo pensa anche Massimo Cacciari.

Scrivo in una mia pagina che la cosmologia e la meccanica quantistica andavano gradualmente a prendere il posto della filosofia, in realtà sarebbe meglio dire che la scienza più recente (appunto cosmologia, fisica e meccanica quantistica) e la filosofia come due linee parallele vanno ad incontrarsi all’infinito. Sempre più questo virtuale punto di incontro si rivela possibile. Come ho già scritto è mia opinione che teorie della meccanica quantistica come come il principio di indeterminazione, come la funzione d’onda ed il suo collasso, il fatto che l’atto di osservare un fotone ne determini la sua natura un attimo prima indefinita e che addirittura modifichi dello stesso fotone il suo passato, cos’è questo se non filosofia. Lo stesso secondo principio della termodinamica è una profonda idea filosofica. A quanto pare lo sostiene anche un grande filosofo come Cacciari a Foligno.

E mia umile idea (dato che non ho una formazione adeguata) che il disquisire di anima prima esclusivo territorio della filosofia, (fatta eccezione per le religioni che da non credente non voglio nemmeno prendere in considerazione) ora forse forzando in po’ può essere territorio di esplorazione della scienza. Non mi sento nemmeno di escludere la possibilità che la realtà che viviamo sia solo virtuale, o che quest’ultima non sia altro che un gigantesco trompe loeil, tutte grandi idee filosofiche.