Non nutro una particolare simpatia per l’attuale governo, sopra tutto per la scelta dei ministri e sottosegretari, inoltre mi infastidisce il continuo incensamento acritico da parte dei pietosi media italiani. Questo governo sta mantenendo la stessa direzione di Conte, il quale però veniva quotidianamente bersagliato dagli stessi organi di stampa attualmente ossequiosamente proni a qualsiasi scelta dell’attuale esecutivo.
Però ogni tanto qualche idea felice salta fuori da qualsiasi situazione contesto. Le affermazioni di Roberto Cingolani sul fatto di volere puntare all‘idrogeno, anziché alle batteria per fare muovere le prossime automobili, a mio avviso è giustissima. L’idrogeno non è come molti pensano una fonte di energia, ma è appunto un vettore, come lo sono anche le batterie, queste ultime però hanno enormi problemi di smaltimento, mentre l’idrogeno sia che venga combusto in un motore a scoppio (veicoli HICEV) o che venga trasformando in corrente attraverso celle a combustibile (veicoli FCEV) non emette nessun tipo di inquinamento, anzi nel caso del primo tipo di motore, emette aria più pulita di quella che trova.
Il punto rimane su come viene prodotto l’idrogeno, ma lo stesso ragionamento vale anche per le batterie, su come viene prodotta la corrente per caricarle, se si utilizzassero in ambedue i casi solo fonti ecologiche: fotovoltaiche, idroelettriche, geotermiche, vento, ecc., se a queste in vicino futuro si utilizzasse anche la fusione nucleare calda, alla fine l’idrogeno risulterebbe il vettore vincente, in quanto non ci sarebbe nulla da smaltire come per le batterie.
Si potrebbe anche riprendere il modello energetico di Rifkin, il network energetico, una sorta di internet dell’energia, una rete che preleva o distribuisce l’energia a seconda dell’esigenza del momento, niente andrebbe sprecato. Una batteria poi anche se non utilizzata si scarica comunque dopo un dato tempo, mentre l’idrogeno mantiene sempre lo stesso potenziale nel tempo.