Grandissima scoperta italiana: l’acqua calda

Ieri gli italiani hanno scoperto l’esistenza dell’acqua calda, hanno scoperto che Berlusconi ha infranto la legge. Il partito democratico è stato letteralmente travolto da questa nuova consapevolezza,  doveva ancora riprendersi dall’idea che il tempo non è assoluto ma che è soggetto a variabili date da velocità e massa, quando è arrivata questa nuova notizia che ha fatto di colpo sbiadire la figura  di Albert Einstein  E=MC² B = Evasore fiscale.

In un paese normale tutti politici a partire da quelli del suo partito si sarebbero da subito dissociati dal soggetto  e il soggetto si sarebbe ritirato in uno dei suoi lussuosi appartamenti in attesa dei gendarmi, dimenticandosi della politica e riducendo al minimo indispensabile i contatti con i media. Qui però siamo nel paese del cacao meravigliao, qui il soggetto va in uno studio di una delle televisioni di cui è padrone e come un dittatore dello stato libero delle banane inveisce contro la ‘magistratura politicizzata’ (fa niente che due dei giudici sono di destra), dice che non ha nessuna intenzione di mantenere un profilo basso e nomina il suo successore che per puro caso porta lo stesso cognome e che per puro caso è la figlia e che per puro caso come lui stesso è affetta da una patologia che cancella completamente il senso della vergogna.

Nel frattempo il governo pur essendo sommerso da una montagna di merda non riesce proprio a sentirne l’odore (altra patologia).

E gli italiani? Perché non si ribellano perché non vanno nelle piazze a gridare che non ne possiamo più di questa classe dirigente di pagliacci, criminali, senza vergogna, forse perché anche gli italiani sono affetti da una patologia, patologia alla quale hanno contribuito a innescarla proprio le televisioni del nano priapista, televisioni che con il propinare di sottocultura fatta di tette culi e Barbara Durso a chili ha ridotto il popolo italico ad una massa di rincoglioniti capaci di bersi anche le stronzate più incredibili.

B. ieri ha detto: “non finisce qui”, ovvio ci sono ancora gli altri processi.

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