Fare tabula rasa dell’ISIS è il primo passo per ridurre l’immigrazione e dare un futuro al nord Africa.
Un idea cosi vuota come quella dell’ISIS muore nel momento in cui muore il motore che la ha generata, pur essendo vero che esistono cellule totalmente separate dal gruppo centrale, pur essendo il paradigma dell’isis una semplice idea: “colpire gli infedeli e i loro interessi” e per infedeli si intendono non solo i cristiani ma anche l’islam moderato, un piano attuabile anche dall’ultimo dei cretini, con la testa farcita di proclami e filmati retorici. Nel momento però in cui si radesse al suolo tutta l’organizzazione centrale tutti i combattenti, nel nord Africa sopratutto in Libia, l’effetto sarebbe quello di fermare anche quegli idioti, quei foreign fighters che rimanendo in Europa hanno il compito di fare danni qui. Nel momento in cui l’isis non fosse più in grado di alimentare il web con nuovi video, quando il motore mediatico della retorica e del fanatismo non girasse più perché colpito al corpo grosso, anche tutti i tentacoli in poco tempo seccherebbero ed i potenziali combattenti del califfo in Europa si assopirebbero e tornerebbero a fare i soliti danni da piccola criminalità, o tornerebbero nelle moschee più istituzionalizzate, si normalizzerebbero . A questo punto scomparirebbero o comunque si ridurrebbero drasticamente i veri rifugiati politici e rimarrebbero solo gli immigrati economici, i quali non avrebbero più la possibilità di confondersi con quelle povere famiglie che scelgono il rischio di morire in alternativa ad una morte sicura.
Questo sarebbe il primo passo, dopo di che per ‘aiutarli a casa loro’ i modi sono tanti, come per esempio l’idea di Carlo Rubbia di qualche anno fa di riempire le coste dell’Africa del nord di pannelli fotovoltaici, questo darebbe lavoro a quei paesi e risolverebbe le carenze energetiche dell’Europa.
Andrebbero creati a mio avviso anche degli spot pubblicitari che trasmettano l’idea di quella che è la reale situazione economica europea. Sono convinto che chi rischia la vita in mare e non scappa dalla guerra, lo fa per un sogno, un sogno che il 99,9% delle volte non si avvererà mai, specie in questo periodo, bisogna aiutare queste persone a riformulare i loro sogni semplicemente modificando l’ambientazione del sogno, che non può più essere l’Europa e di sicuro non l’Italia ma deve essere il loro paese natale. Bisogna fare nascere la potente idea che il futuro per loro è li. Per fare ciò biogna eliminare fisicamente chi specula economicamente sul loro sogno europeo, sia che siano speculatori di li e di qui.
I droni non servono ad un cazzo, ci vuole un grosso esercito di terra, composto dai paesi di tutta Europa, un contingente americano, sommati a volonterosi dei paesi africani che hanno il problema dell’isis e di Boko Haram. Un grosso esercito che consolidi le posizioni acquisite, dopo avere sconfitto le bande armate e che scelga personaggi politici non compromessi. Qualcuno potrebbe dire che non possiamo invadere paesi sovrani, ma quante volte l’abbiamo già fatto, abbiamo eliminato Gheddafi, Saddam, ecc senza porci il problema, gli usa hanno creato dittatori per poi eliminarli quando gli si rivoltavano contro. I governi u.s.a dai tempi di Kennedy hanno foraggiato le peggiori dittature, hanno capeggiato colpi di stato contro governi eletti democraticamente, vedi Cile, hanno sostenuto, pagato, addestrato i Contras nicaraguensi per trucidare uomini, donne e bambini.
I governi occidentali hanno gestito la cosa mediorientale fottendosene degli stati sovrani ed oggi si fanno problemi a condurre una guerra giusta, etica e inevitabile, perché la Libia anche se non ha un governo degno di tale definizione è comunque uno stato sovrano. La domanda sorge spontanea: non è che sono in mala fede?