Il nano di Arcore va a puttane (anche minorenni), bestemmia come un ubriaco da osteria,èpluridivorziato, ecc. e la chiesa cosa fa?
La stessa chiesa che ha negato i funerali a Welby, la stessa chiesa cheècontro il preservativo, contro l’aborto, contro il divorzio, contro le coppie di fatto, questa severissima chiesa del cazzo cosa fa co sa dice?
Dice che nel caso di B bisogna contestualizzare, oppure come ora non dice nulla, completamente assente.
Per questi anacronistici vecchi corvi, rimane molto più importante avere l’8 per mille, avere i finanziamenti alle scuole cattoliche per altro solo peri benestanti cattolici, perchè anche se volessi (piuttosto mi taglio le palle) non avrei la possibilità di mandare mia figlia in queste scuole. I vari Sodano, Ruini, Bagnasco, Fisichella, Bertone e lo stesso papa sono schifosamente senza ritegno schierati dalla parte del nano priapistico. Questi hanno il terrore nero di Fini che da qualche tempoèun politico laicamente lucido ed obbiettivo, hanno il terrore di perdere i loro privilegi, hanno il terrore di perdere il loro potere sul territorio determinato dalla loro ricchezza con la quale possono aprire i loro luoghi di culto, i loro oratori ma sopratutto le loro scuole dove possono forgiare i cellini di domani, dove possono fare i loro lavaggi del cervello.
Questo papaèspinto dalla stessa logica che mosse Pio XII ovvero scomunichiamo i comunisti che sono una minaccia per noi, non scomunichiamo i nazisti che sono una minaccia solo per 6 milioni di Ebrei e diverse decine di milioni di innocenti.
Questa chiesaèuna merda, certo le basi, i preti di quartiere spesso anche impegnati contro la criminalità a loro rischio, spesso senza un aiuto da vertici ecclesiastici sono tutt’altra cosa. Questi ultimi assieme a tanta gente, assieme ai giornalisti di Famiglia Cristiana, assieme a chi pensa ancora liberamente, dovrebbero ribellarsi, dovrebbero pubblicamente e sonoramente dissociarsi dalla parte malata, capitalista, opportunista e ricca della chiesa cattolica se non vogliono essere complici di questi tetri vertici clerical fascisti, se vogliono continuare ad avere il rispetto da quelli come me.
Io sono un non credente, ho però sempre lasciato libertà di scelta a mia figlia per quanto riguarda le scelte religiose (anche seèmancata un po’ la mia di libertà visto che siamo accerchiati dalla chiesa in Italia), ora però sono veramente stufo di questa gentaglia che fa solo i suoi interessi, sono stufo di vedere la scuola pubblica sempre più povera e quella privata cattolica sempre più ricca, sono stufo di sentire che qualche pretaccio deve decidere come e quando io debba morire.
Anche l’ora di religione diventa quindi uno strumento nelle loro mani, nelle mani di qualcuno di cui non mi fido più.
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Il Popolo Bue delle libertà e il popolo dei: “ne abbiamo le palle piene”
B dice alla escort: ‘sono il sogno degli italiani’ forseèil sogno di qualche zoccola e di qualche nuovo aspirante lecca merda, che spera di fare carriera servendo e riverendo. Per tanti, oramai troppi il nano Viagra dipendenteèun INCUBO non un sogno. Mia figlia diceva che ero ossessionato, forse era vero mi sentivo un po’ come quei vecchi (che forse troppo vecchi per fare i partigiani) socialisti che durante il fascismo inveivano e bestemmiavano contro il mascellone.
Negli ultimi tempi però mi sento sempre meno solo nella mia ‘ossessione’ , forse perchè ossessione non �, ossessione nonèmai stata, forse e stata lucida percezione della realtà. Sarò presuntuoso ma io mi sento superiore all’italiano medio che questa lucida percezione non possiede, mi sento superiore a quelli che hanno bisogno che sia la televisione a sostenere che il reènudo per crederci. Mi sento un intelligentone quando guardo il gregge che bela al governo del ‘fare’. Vorrei veramente che finisse in qualche modo questa ‘seconda repubblica’ ch� prinma che fosse morta la prima giù puzzava di marcio.
Un grande ambiguo partito
Il partito radicaleèstato in questo paese una realtà che se non fosse esistita bisognava crearla. I radicali hanno aiutato la nazione ad evolversi verso la modernità, con le loro lotte hanno permesso: il divorzio, l’aborto, una nuova visione del mondo femminile, ecc…, . Pannella e i suoi hanno contrastato le tendenze bigotte, conservatrici e maschiliste di questo strano paese cheèl’Italia.
Poi però hanno prodotto personaggi a dir poco squallidi come Capezzone, sono il partito che ha prodotto più volta gabbana di tutti, ma la cosa più schifosaèl’ultima uscita di Pannella di volere appoggiare questo deleterio governo e il suo padrone, solo magari per acquisire un po’ di visibilità. E’ veramente una cosa vergognosa, qualcuno può pensare che andare controcorrente sia un valore in se, nonècosì. Stupire bevendo piscia, tradire i propri stessi ideali tentando un alleanza con un partito formato da clerical fascisti oligarchi plutocratici con il culto dell’imperatore padrone di una corte di servi sciocchi e cortigiane, tutto questo nonèsintomo di originalità o lungimiranza, ma solo un compulsivo bisogno di apparire, o ancora peggio il sapere di non avere più argomenti per gli elettori e nemmeno per eventuali alleanze politiche, quindi vedere come unica soluzione per non dissolversi quella di chiedere ‘ospitalità’ direttamente al capo bastone.
La Bonino farebbe bene a dire quello che pensa veramente invece che scappare dai giornalisti come il più zerbino dei pidiellini.
Ripeto i radicali sono stati fondamentali in questo paese, ma ora se sono questi i radicali rimasti, farebbero meglio a dissolversi.
Il diavolo ero lo zio non la rete
E’ sempre di moda inveire contro il progresso, contro la modernità, specie se questa modernità aumenta il livello di libertà della gente, specie se questa tecnologiaègratis e porta via guadagni alla televisione. Hanno paura che: net killed the video star. Allora ogni qual volta la rete (virtuale per sua costituzione) si prolunga nella realtà nell’appuntamento vero e proprio, fisico, degli esseri non degli alias. Allora la rete diventa il demonio, la rete anche quella rimasta virtuale e pura informazioneèquella che fa scomparire le ragazzine. Peccato per loro che non era la rete, era lo zio, non era il diavolo, era la famiglia non era la rivoluzione era la reazione. Comeèquasi sempre.
Meno male che nel nostro paese la famigliaèal primo posto.
Veltroni, basta fare danni
Qualcuno dica a Veltroni di togliersi dalle palle, la sua occasione la avuta ed ha fatto più danni che altro. Ha aiutato l’implosione del governo Prodi dichiarando di correre da solo ad eventuali elezioni, Mastella aspettava solo una affermazione del genere per correre nell’ovile di Cesare. Ha aiutato lo psiconano a risorgere dalle ceneri quando ha detto che era il suo unico interlocutore. Stiamo attenti, questo nonècon il PD ma con l’egonano,èal servizio del popolo bue delle libertà.
Altrimenti non so spiegarmi perchè quando B.èin difficoltà invece che spuntare qualcuno che gli dia la mazzata (solo politica purtroppo) spuntano questi esserini insulsi a fare danni dalla propria parte anzich� in campo avversario. Si dice largo ai giovani, cosa aspettiamo a mandare a casa chi la sua occasione l’ha avuta e l’ha sprecata. Questoèl’unico paese che quandoèin crisi la maggioranza va in crisi anche l’opposizione. Qualche volta mi viene il dubbio che siano in buona fede, perchè questo significa che nel migliore dei casi sono stupidi.
Il reverendo scemo e l’epoca dei mediocri
Il pastore Terry Jones, ovvero l’ultimo dei cretini minaccia di bruciare il Corano (perchè lui legge la Bibbia), fregandosene delle conseguenze, ma la colpaèveramente tutta di questi idioti fondamentalisti cristiani?
E’ vero che la stampa deve sempre dare le notizie e correre a cercarle,èanche vero però che se i giornali e le televisioni
non cercassero solo e unicamente di attirare l’attenzione delle masse ma di informare veramente, senza inseguire la morbosità
dei fruitori. Se fossero i vari media a dare il ritmo e non a inseguire il morboso bisogno di tragedia greca del pubblico, le cose migliorerebbero.
Mi viene da fare il paragone tra la vecchia RAI dagli esordi sino agli anni 80, alle tv commerciali seguite dopo ed alla stessa rai modificata.
Molti consideravano la tv di stato noiosa rispetto alle tv di B, in quanto non si rivolgeva alla parte bassa dei fruitori ma a quella alta (il cervello),
quella rai ha però alfabetizzato la nazione.
Fateci caso negli ultimi 20 anni sièvisto giungere al successo i personaggi più mediocri, più rozzi, più privi di talento che si fossero mai visti, in Italia
ma anche all’estero. Mi chiedo perchè si dia cosi poca visibilità all’astrofisico, al filosofo, al matematico, cosa c’� di più importante di cercare di dare una risposta anche parziale ai grandi enigmi esistenziali.
Perchè invece si da così tanta visibilità a personaggi mediocri come: nani e ballerine, ma anche predicatori da strapazzo senza cultura, spesso nemmeno nel loro campo.
Perchè attira il popolo bue, questaèl’unica risposta che mi viene. Le persone di valore non hanno bisogno urlare perchè a parlare per loroèil loro operato, la loro stessa vita, mentre i mediocri, come il reverendo in questione hanno bisogno di abbaiare al mondo per crearsi un seguito e cosi diminuire la propria disistima.
Finch� i media daranno sempre visibilità a certi personaggi, anzi spesso sono loro a creare a tavolino certe personalità.
Finch� i media continueranno a inseguire i numeri anzich� la qualità, avremmo sempre più maiali portati a passeggio al guinzaglio, gente che si beve le più improbabili stronzate sulla padania e l’acqua del Po, avremmo sempre più fanatici religiosi che bruciano libri o condannano a morte chi non crede nel loro assurdo e inverosimile Dio
Che tutti gli uomini e le donne di buona volontà si adoperino per porre fine all’era Berlusconiana. Passiamo parola.
Come ha scritto Padellaro sul�fatto� Il PD dovrebbe mettere da parte tutti i personalismi interni al partito, Di Pietro dovrebbe rinunciare ad un altro inutile successo elettorale, i cattolici dovrebbero smetterla di subordinare le loro scelte politiche ai desideri del vaticano, personalmente se fossimo in una condizione di normalità io voterei per le 5 stelle di Grillo, ma con la dittatura del caimano cosa c’è ne facciamo di un anche ottimo risultato dei grillini che però non manda a casa Berlusconi anche Grillo quindi dovrebbe turarsi il naso e fare coalizione anche con Casini se fosse necessario, sono sicuro che dopo il berlusconismo sarò più facile anche per i grillini impegnarsi nella modernizzazione del paese.
Tutti questi soggetti dovrebbero rinunciare a una propria peculiarità per unirsi in un nobilissimo fine: mandare definitivamente a casa Berlusconi. So quanto possa sembrare difficile mettere insieme tutte le opposizioni di questo paese, ma oramai siamo sulla linea di confine ultima, un confine che bisogna valicare lasciando indietro il berlusconismo con annessi e connessi, pena la definitiva consacrazione di questa miserevole politica, fatta di clientelismi, ricatti, venditori porta a porta dell�ideologia della furbizia e dell’egoismo, della santificazione del privato e del disprezzo per il pubblico. Pena: una futura società dove chièriccoèvenerato, chièpovero vive nel sogno costruitogli dai ricchi di diventare anche lui ricco, sogni veicolati dalle corazzate mediatiche del padrone unico. Pena: ritrovarsi con un paese vecchio culturalmente e tecnologicamente, reso obsoleto da una classe dirigente che ha paura delle nuove tecnologie in quanto meno controllabili della televisione, in particolare quelle tecnologie informatiche che possono mettere in campo una condivisione orizzontale delle informazioni e della conoscenza. Pena: un paese dove il modello di donna sarò sempre più quello di seduttrice disposta a tutto pur di apparire al fianco dell’ego nano o in qualche programma televisivo per decerebrati e sempre meno motivata a investire nella cultura e nella conoscenza scientifica.
Il Berlusconismo nonèsolo un fatto politico ma purtroppoèun modello comportamentale, quindi se costui vincesse le prossime elezioni che tanto reclama, vorrò dire che l�incubo non solo non finisce ma si intensifica. S� perchè con queste condizioni: legge elettorale, strapotere mediatico, capacità d�imbonimento del popolo bue padano da parte dell’alleato (spero unico) dell�imperatore, la potenza di fuoco economica di cesare e la totale mancanza di freni etici, porteranno a B la concreta possibilità di vincere ancora una volta��..sarebbe veramente una tragedia.
La domanda mi sorge spontanea: vogliono questi personaggi politici di sinistra assumersi la responsabilità nei confronti dei loro elettori di riconsegnarli un paese per altri cinque anni nel dominio dell�imperatore di Arcore? Si stanno comunque muovendo penosamente, Bersani balbetta di possibili alleanze con chièl’essenza stessa della politica di B. Tremonti, Vendola si propone come potenziale premier nel momento sbagliato, di Pietroètroppo eccitato dall’idea di fare un altro pieno di voti, che però sarebbe sottratto probabilmente al PD non a destra, infine Grillo che diventerebbe il vero voto di protesta di queste eventuali elezioni, ma servirebbe a mandare a casa B? Purtroppo no in questa situazione, vero leader sarò non chi si proporrò come leader, ma chi avrò il coraggio di fare un passo indietro per il bene comune.
Ripeto lo scopo finaleèla cacciata di B e della sua corte di servi, i leader della sinistra dovrebbero incollarsi postit con questa frase sul frigorifero di casa.
Ho paura che aspettarsi un atteggiamento razionale dai leader dell�opposizione sia speranza sprecata, mi viene da dire facciamo qualcosa noi. Noi come società civile, come uomini e donne che non ne possono più di vedere la nazione regredire continuamente per essere sempre più a misura di B. Attiviamoci, come? Andiamo in giro come i testimoni di geova, come quelli di lotta comunista, come i venditori di aspirapolvere, andiamo in giro con depliants, facciamo mailing e apriamo blog, cerchiamo di convincere i parenti e gli amici che sospettiamo possano votare per B. o la lega a non farlo, costruiamo una lista di dieci motivi (spiegando che in realtà sarebbero centinaia) per non votare Berlusconi. Non dobbiamo a mio avviso avere paura a dire che: si questoèun voto contro,èun voto per togliere il freno a mano allo sviluppo della nazione. Potremmo quantomeno provarci, usare le nuove e le vecchie tecnologie per informare chi probabilmente non loèsull�operato di pdl e lega.
Cerco gente che operi in questa direzione, passiamo parola.
Ho paura che sia l�ultimo treno per la democrazia.
Mister president, please!
Non firmi ll ddl sulle intercettazioni, non dica più nulla, ma quando le arriverò il decreto bavaglio lo rispedisca al mittente, usi i poteri che le sono attribuiti, gli italiani le saranno grati, almeno la maggior parte degli italiani, quelli onesti e intelligenti ed anche una buona fetta di italiani che ora sembrano non interessarsi alla cosa, sono convinto che in futuro e che i loro figli le saranno riconoscenti.
Se lascia passare questo signor Presidente, lascia passare un pezzo di dittatura. Esprima il suo disappunto anche nel nome di chi ha scritto la nostra costituzione.
Il pericolo per la gente che crede nelle stronzate di trasmissioni come top secret o mistero
Attualmente ci sono almeno due trasmissioni televisive di disinformazia minore, ovvero che non disinformano sulla politica come il tg1 di scodinzolini ma che parlano di temi più leggeri, come ufo, cerchi nel grano, apparizione strane ecc.
Non vanno però sottovalutate perchè la fede nelle stronzate fa comodo al potere, se si parla del 2012 e la fine del mondo si perdono di vista i veri problemi di questo paese.
Gli italiani sono poi un popolo di creduloni, se riescono ancora a bersi la storia dei cerchi nel grano, dopo cheèstato dimostrato in più modi che sono di fattura umana. I media più schifosi si sono inventati la storia dei crop circles veri e di quelli falsi.
Si abitua la gente alla fede nell’assurdo, alla fine il popolo bue crederò oltre ai cerchi fatti dagli ufo, alle madonne di legno che piangono alla fine del mondo, anche al fatto che la mafia non esiste, che Berlusconièun galantuomo, che la polizia non picchia mai nessuno e che il governo a abbassato le tasse.
Da un articolo di Massimo Fini
Sui fattacci di Rosarno anche la stampa più bieca e razzistaèstata costretta a prendere le parti degli immigrati (�Hanno ragione i negriù, ha titolato il Giornale, 9/1), sfruttati fino all’osso per i famosi lavori che �gli italiani non vogliono più fare�, costretti a vivere in case di cartone e, come se non bastasse, presi anche a pallettoni. Edèassolutamente ipocrita chiamarli �neriù, in linguaggio politically correct, come fa la sinistra se poi li si tratta da �negriù cheèil senso ironico del titolo di Feltri. Quando però si analizzano le cause di queste migrazioni ormai bibliche, che portano a situazioni tipo Rosarno in Europa e negli Stati Uniti, la stampa occidentale resta sempre, e non innocentemente, in superficie. Si dice che costoro sono attratti dalle bellurie del nostro modello di sviluppo. Ora, no c’� immigrato che non possegga almeno un cellulare e che non sia in grado di avvertire chièrimasto a casa di che �lacrime grondi e di che sangue� questo modello, per tutti e in particolare per chi, come l’immigrato,èl’ultima ruota del carro.
Si dice allora che costoro sono costretti a venire qui a fare una vita da schiavi a causa della povertà e della fame che strazia i loro Paesi. E questoèvero. Ma non si spiega come mai queste migrazioni di massa sono cominciate solo da qualche decennio e vanno aumentando in modo esponenziale. In fondo le navi esistevano anche prima e pure i gommoni. Il fatto che gli immigrati di Rosarno siano prevalentemente provenienti dall’Africa nera ci d� l’opportunità di spiegarlo.
L’opinione pubblica occidentale, anche a causa della disinformatia sistematica dei suoi media,èconvinta che la fame in Africa sia endemica, che esista da sempre. Nonècosì. Ai primi del Novecento l’Africa nera era alimentarmente autosufficiente. Lo era ancora, in buona sostanza (al 98%), nel 1961. Ma da quando ha cominciato ad essere aggredita dalla pervasività del modello di sviluppo industriale alla ricerca di sempre nuovi mercati, per quanto poveri, perchè i suoi sono saturi, la situazioneèprecipitata. L’autosufficienzaèscesa all’89% nel 1971, al 78% nel 1978. Per sapere quello cheèsuccesso dopo non sono necessarie le statistiche, basta guardare le drammatiche immagini che ci giungono dal Continente Nero o anche osservare a cosa siano disposti i neri africani, Rosarno docet, pur di venir via.
Cos’� successo? L’integrazione nel mercato mondiale ha distrutto le economie di sussistenza (autoproduzione e autoconsumo) su cui quelle popolazioni avevano vissuto, e a volte prosperato, per secoli e millenni, oltre al tessuto sociale che teneva in equilibrio quel mondo (comeèavvenuto in Europa agli albori della Rivoluzione industriale quando il regime parlamentare di Cromwell, preludio della democrazia, decretà la fine del regime dei �campi apertiù (open fields), cosa a cui le case regnanti dei Tudor e degli Stuart si erano opposte per un secolo e mezzo, buttando così milioni di contadini alla fame pronti per andare a farsi massacrare nelle filande e nelle fabbriche così ben descritte da Marx ed Engels). Oggi, nell’integrazione mondiale del mercato, nella globalizzazione, i Paesi africani esportano qualcosa ma queste esportazioni sono ben lontane dal colmare il deficit alimentare che sièvenuto così a creare. E quindi la fame.
Senza per questo volerlo giustificare il colonialismo classicoèstato molto meno devastante dell’attuale colonialismo economico. Fra i due c’� una differenza sostanziale, di qualità. Il colonialismo classico si limitava a conquistare territori e a rapinare materie prime di cui spesso gli indigeni non sapevano che farsi, ma poich� le due comunità rimanevano separate e distinte poco cambiava per i colonizzati che, a parte il fatto di avere sulla testa quegli stronzi, continuavano a vivere come avevano sempre vissuto, secondo la loro storia, tradizioni, costumi, socialità, economia.
Il colonialismo economico, invece, ha bisogno di conquistare mercati e per farlo deve omologare le popolazioni africane (come del resto le altre del cosiddetto Terzo Mondo) alla nostra way of life, ai nostri costumi, possibilmente anche alle nostre istituzioni (la creazione dello Stato, per soprammercato democratico o fintamente democratico, ha avuto un impatto disgregante sulle società tribali), per piegarle ai nostri consumi. In Africa si vedono neri con i RayBan (con quegli occhi!) e il cellulare, che costano niente, ma manca il cibo. Perchè il cibo non va dove ce n’� bisogno, va dove c’� il denaro per comprarlo. Va ai maiali dei ricchi americani e, in generale, al bestiame dei Paesi industrializzati, seèvero che il 66% della produzione mondiale di cerealièdestinato alla alimentazione degli animali dei Paesi ricchi (dato Fao). E adesso ci sièmessa anche la Cina, new entry in questo gioco assassino, che compra, con la complicità dei governanti corrotti, intere regioni dell’Africa nera la cui produzione, alimentare e non, non va ai locali, sfruttati peggio degli immigrati di Rosarno, ma finisce a Pechino e dintorni. Ma l’invasione del modello di sviluppo egemone ha anche ulteriori conseguenze, quasi altrettanto gravi della fame. Sradicati, resi eccentrici rispetto alla propria stessa cultura cheèfinita nell’angolo, scontano una pesantissima perdita di identità. A ciù si devono le feroci guerre intertribali cui abbiamo assistito, con ipocrita orrore, negli ultimi decenni. Perchè le guerre in Africa, sia pur con le ovvie eccezioni di una storia millenaria, avevano sempre avuto una parte minoritaria rispetto alla composizione pacifica fra le sue mille etnie (J.Reader, �Africa�, Mondadori, 2001). E così fra fame, miseria, guerre, sradicamento, distruzione del loro habitat, costretti a vivere con i materiali di risulta del mondo industrializzato (si vada a Lagos, a Nairobi o in qualsiasi altra capitale africana) i neri migrano verso il centro dell’Impero cercandovi una vita migliore. O semplicemente una vita. E i nostri �aiutiù, anche quando non sono pelosi, non solo non sono riusciti a tamponare il fenomeno della fame e della miseria, in Africa e altrove, comeèemerso dal recente vertice della Fao tenuto a Roma, ma l’hanno aggravato perchè tendono ad integrare ulteriormente le popolazioni del Terzo Mondo nel mercato unico mondiale, stringendo così ancor di più il cappio intorno al loro collo. Alcuni Paesi e intellettuali del Terzo Mondo lo avevano capito per tempo. Una ventina di anni fa, in contemporanea con una delle periodiche riunioni del G7 (allora c’era ancora il G7), i sette Paesi più poveri del mondo, con alla testa l’africano Benin, organizzarono un polemico controsummit al grido: �Per favore non aiutateci più!�. Ma non vennero ascoltati.