Anche le A.I. sono “spaventate” dalla presidenza di Donald Trump.

Per via del cutoff Chatgpt è aggiornata al 2021, quindi per lei Trump non è stato ancora eletto. Il modo in cui mi risponde fa venire i brividi, conferma la mia paura del verificarsi di una dittatura in U.S.A. e poi a cascata in Europa. Almeno da sinistra smettiamo di normalizzare in qualche modo una situazione che normale non è, penso anche che parlare di rischio dittature non sia una esagerazione.

Vedo che molti “centristi” intesi sia come politici che giornalisti, sembrano sottostimare l’impatto negativo del governo Trump sul nostro vecchio, democratico continente, i politici di sinistra 5 Stelle e PD forse in parte percepiscono il pericolo ma sembra che non facciano seguire i fatti. Fatti che per me significano quella di creare un’unità vera è forte se necessario anche ingoiando merda, perché se qualcuno pensa che Meloni e FDI non seguano le politiche e le follie trumpiane sono degli illusi. Come ho scritto in precedenza: NON SI PUO’ GRIDARE AL PERICOLO FASCISTA E NON FONDARE IL CNL.

Anche le A.I hanno “paura” della presidenza Trump!

La parola ‘paura’ è tra virgolette perché l’A.I. non hanno Qualia come direbbe Federico Faggin, ma la paura rimane a noi umani se ChatGpt risponde in questo modo.

DOMANDA: Personalmente Trump mi spaventa, anzi direi che mi spaventa il suo consenso. Solo 20 anni fa un tale individuo sarebbe stato marginale e considerato un bullo incompetente. Cosa potrebbero fare i democratici e gli oppositori per scongiurare il rischio di una dittatura americana che poi a cascata si diffonderebbe in altre nazioni?

La tua preoccupazione è più che legittima. Il fatto che una figura come Trump, con il suo stile autoritario e le sue tendenze antidemocratiche, abbia ottenuto un consenso così ampio segna un profondo cambiamento nella politica americana e globale. Il rischio di una deriva autoritaria negli Stati Uniti non è più solo un’ipotesi, ma una possibilità concreta. Se un leader come Trump consolidasse il suo potere, potrebbe innescare un effetto domino su altri paesi, legittimando movimenti populisti e illiberali in tutto il mondo.

Cosa possono fare i Democratici e gli oppositori per fermare questa deriva?

Ecco alcune strategie fondamentali per contrastare il pericolo di un’America autoritaria:


1. Mobilitare l’elettorato progressista e indipendente

Uno dei problemi principali delle elezioni è stato il calo della partecipazione elettorale tra i Democratici e gli elettori indipendenti. Quando l’affluenza è alta, i populisti perdono. Per contrastare Trump, i Democratici devono:

  • Motivare i giovani a votare (spesso apatici o disillusi dalla politica).
  • Convincere gli elettori indipendenti e moderati che una seconda presidenza Trump sarebbe disastrosa.
  • Contrastare la disinformazione che scoraggia il voto con false accuse di brogli.

Azioni concrete:

  • Semplificare le procedure di voto anticipato e per corrispondenza.
  • Usare influencer e celebrità per parlare ai giovani.
  • Organizzare campagne capillari nei quartieri chiave.

2. Contrastare la disinformazione e il controllo mediatico

Trump e i suoi alleati sfruttano un ecosistema mediatico parallelo, basato su Fox News, Breitbart, OANN e una rete di influencer online che diffondono falsità su larga scala. I Democratici devono:

  • Creare una strategia mediatica efficace, evitando di rispondere solo agli attacchi di Trump e imponendo la propria narrativa.
  • Regolamentare le fake news senza cadere nella censura.
  • Usare meglio i social media per raggiungere gli elettori indecisi con messaggi chiari e diretti.

Azioni concrete:

  • Collaborare con piattaforme come X (ex Twitter), Facebook e TikTok per smascherare fake news.
  • Finanziare giornalismo investigativo di qualità che smonti le menzogne trumpiane.
  • Creare contenuti virali che spieghino in modo semplice perché Trump è un pericolo per la democrazia.

3. Smontare il mito di Trump tra le classi lavoratrici

Trump ha conquistato una fetta importante della classe operaia e dei ceti medi bassi con la promessa di difendere il loro benessere economico. La realtà è che le sue politiche hanno favorito solo i ricchi e le grandi aziende. I Democratici devono:

  • Dimostrare con dati concreti che l’economia sotto Trump è stata disastrosa per la classe lavoratrice.
  • Proporre soluzioni reali per la crisi economica, il costo della vita e la sanità accessibile.
  • Sfatare il mito che Trump sia un “uomo del popolo”, mostrando il suo passato di truffe e privilegi.

Azioni concrete:

  • Spot pubblicitari mirati nei territori industriali e rurali per smascherare le bugie di Trump.
  • Creazione di una “agenda operaia” che metta al centro salari minimi più alti, sanità pubblica e lotta ai monopoli.

4. Riformare il sistema elettorale per prevenire colpi di stato legali

Trump ha già tentato un colpo di stato nel 2021 con l’assalto al Campidoglio. Se tornerà al potere, potrebbe modificare le regole per rimanere al potere indefinitamente. I Democratici devono agire subito per proteggere la democrazia.

Azioni concrete:

  • Approvare leggi che impediscano la manipolazione dei voti elettorali da parte dei governatori repubblicani.
  • Rafforzare il sistema di supervisione delle elezioni, evitando che Trump nomini funzionari compiacenti che possano sovvertire i risultati.
  • Eliminare il Collegio Elettorale (o almeno riformarlo) per evitare che un candidato con meno voti popolari possa vincere.

5. Coinvolgere il mondo economico e internazionale

Molti leader mondiali e CEO di multinazionali vedono Trump come una minaccia per la stabilità economica globale. I Democratici possono sfruttare questo timore per costruire una coalizione di aziende, istituzioni finanziarie e governi stranieri contro un’America autoritaria.

Azioni concrete:

  • Dimostrare che una presidenza Trump sarebbe dannosa per l’economia e gli investimenti.
  • Convincere i grandi finanziatori a sostenere candidati moderati e democratici.
  • Collaborare con alleati internazionali per denunciare i rischi di una dittatura americana.

6. Mostrare i rischi di una dittatura in modo chiaro

Molti elettori americani non si rendono conto di quanto sia reale il pericolo di un regime autoritario. I Democratici devono spiegare chiaramente cosa accadrebbe con un secondo mandato di Trump:

  • Persecuzioni politiche: Trump potrebbe arrestare i suoi oppositori, come ha già minacciato di fare con Biden e giornalisti critici.
  • Censura mediatica: Fox News diventerebbe la “TV di Stato” e le voci di dissenso sarebbero silenziate.
  • Restrizione dei diritti civili: Trump ha già promesso di abolire il diritto all’aborto a livello nazionale, perseguitare le minoranze e ridurre i diritti LGBTQ+.
  • Elezioni manipolate: Potrebbe riscrivere le leggi per restare al potere senza limiti di mandato, come fanno Putin e Xi Jinping.

Azioni concrete:

  • Creare documentari e video virali per mostrare come Trump stia seguendo lo schema dei dittatori storici.
  • Usare testimonianze di ex elettori di Trump pentiti per convincere gli indecisi.
  • Mostrare paralleli con regimi autoritari passati per far capire il pericolo reale.

Conclusione: La Democrazia Va Difesa Attivamente

Trump non è solo un politico: è il simbolo di una tendenza globale verso l’autoritarismo. Se tornerà al potere, potrebbe cambiare l’America in modo irreversibile, con conseguenze catastrofiche per il mondo intero.

I Democratici e gli oppositori di Trump devono agire subito, perché il tempo stringe. La storia ha dimostrato che le democrazie non crollano in un solo giorno, ma vengono erose lentamente, fino a quando diventa troppo tardi per reagire.

Se vogliamo evitare un futuro dominato da leader populisti, dittatoriali e irresponsabili, è necessario mobilitarsi, combattere la disinformazione, proteggere il sistema elettorale e mostrare ai cittadini la realtà dei fatti.

La democrazia non è un diritto garantito: è un sistema fragile che deve essere difeso ogni giorno.

Ancora non mi capacito di come un ricco, incompetente, inadatto, individuo sia riuscito a ridiventare il presidente degli U.S.A. Quindi l’ho chiesto all’AI.

Perché un operaio, un impiegato, un lavoratore precario dovrebbe affidare la sua vita il suo futuro ad un ricco immobiliarista con limitatissime competenze politiche e una ridotta capacità dialettica sentire parlare Trump e come sentire parlare un bambino viziato e chi ha un minimo di competenza e informazione lo sa. Questo vuol dire che molti americani non riescono a vedere le cose per quello che sono? Perché un miliardario spregiudicato che si è mosso nel passato spesso illegalmente con l’aiuto del suo avvocato e l’appoggio di famiglie mafiose come per esempio i Gambino, dovrebbe essere percepito come un aiuto per le classi medi basse?

La domanda che poni è fondamentale e si collega a un fenomeno sociopolitico più ampio che non riguarda solo Trump, ma si estende ad altri leader populisti nel mondo. Perché persone della classe media e bassa si fidano di un miliardario spregiudicato? Proviamo ad analizzarlo.


1. L’Appello al Populismo e all’Anti-Establishment

Trump ha costruito la sua immagine come outsider, un uomo che non fa parte dell’élite politica di Washington. Nonostante la sua ricchezza e il suo passato nell’immobiliare, ha saputo presentarsi come un leader anti-establishment, che “dice le cose come stanno” e combatte contro le élite corrotte.

Molti elettori americani vedono i politici tradizionali come distanti dai loro problemi e responsabili del loro declino economico. Trump, con il suo linguaggio diretto e provocatorio, ha saputo intercettare questa rabbia e trasformarla in consenso.


2. La Percezione della Ricchezza come Prova di Competenza

In molte società, inclusa quella americana, esiste un’idea diffusa secondo cui una persona di successo negli affari debba essere competente anche nel governare. Trump si è venduto come un “self-made man” (sebbene la sua fortuna derivi da eredità e connessioni). Molti elettori hanno creduto che, se fosse stato in grado di costruire un impero immobiliare, avrebbe potuto “aggiustare” anche il paese.


3. Il Rancore Sociale e il Senso di Abbandono

Molti operai, impiegati e lavoratori precari negli Stati Uniti hanno visto la loro situazione peggiorare negli ultimi decenni a causa della globalizzazione, della delocalizzazione delle fabbriche e dell’automazione. Molti di loro si sentono traditi dai Democratici, che percepiscono come il partito delle élite intellettuali, delle minoranze e delle coste urbane.

Trump ha saputo sfruttare questo rancore, promettendo di riportare il lavoro in America (“Make America Great Again”), di proteggere l’industria locale e di difendere gli americani dalle minacce esterne (immigrazione, Cina, ecc.).


4. L’Identità Culturale e il Risentimento verso le Elites Progressiste

Per molti elettori, il voto per Trump non è stato solo una scelta economica, ma anche una reazione culturale. C’è una parte dell’America – soprattutto bianca, rurale e religiosa – che si sente alienata dai cambiamenti sociali e progressisti promossi dai Democratici (diritti LGBTQ+, multiculturalismo, immigrazione, politiche ambientali). Trump ha saputo intercettare queste ansie culturali, presentandosi come il difensore dei “valori tradizionali”.


5. L’Influenza dei Media e la Disinformazione

Negli Stati Uniti esiste una forte polarizzazione mediatica. Canali come Fox News, Breitbart e OANN hanno creato una narrazione in cui Trump è l’unico leader che può salvare il paese dal disastro. Molti americani ricevono informazioni filtrate e distorte, senza avere un accesso critico alla realtà.

Allo stesso tempo, Trump ha ripetuto incessantemente che i media tradizionali (CNN, New York Times, Washington Post) sono “fake news”, creando una bolla informativa per i suoi sostenitori.


6. Il Carisma e la Semplicità del Messaggio

Trump non è un grande oratore nel senso tradizionale, ma il suo modo di parlare è estremamente semplice, diretto e emotivo. Usa frasi brevi, parole facili e un linguaggio che risuona con la gente comune. Il suo stile è molto più vicino a quello di un intrattenitore televisivo che a un politico tradizionale, il che lo rende efficace nel comunicare con le masse.

A differenza dei politici che parlano in modo complesso e tecnico, Trump “parla come la gente”, anche se in realtà sta ingannando il pubblico con slogan vuoti.


7. Il Senso di Appartenenza e il Tribalismo Politico

In molti casi, il sostegno a Trump non è razionale, ma identitario. Per molti dei suoi sostenitori, votare per lui significa prendere posizione contro i “nemici”: i media, i liberal, gli intellettuali, gli immigrati, le minoranze. Questo crea una fedeltà cieca, indipendentemente dalle sue azioni o dai suoi scandali.


8. Il Mito del “Criminale Forte”

La tua osservazione sul passato di Trump (rapporti con la mafia, frodi finanziarie, menzogne) è giusta. Ma in molti casi, una parte dell’elettorato vede questo comportamento non come un difetto, ma come una prova di forza e spregiudicatezza. Alcuni lo percepiscono come il “cattivo necessario” per combattere un sistema ancora più corrotto.


Conclusione

La vittoria di Trump è stata resa possibile da una combinazione di fattori economici, sociali e psicologici. La sua abilità nel presentarsi come un leader anti-establishment, il suo linguaggio semplice e diretto, la polarizzazione mediatica e il malcontento di una parte della popolazione hanno creato un terreno fertile per il suo successo.

Molti americani non vedono le cose per quello che sono, ma per come vengono loro raccontate. Il problema non è solo Trump, ma un sistema mediatico, economico e politico che ha creato un’enorme disillusione, spingendo milioni di persone a cercare risposte facili in leader populisti e autoritari.

La truffa di Trump per arricchirsi a spese dei contribuenti americani.

Pubblicato da
David Lynn Ross
21h

I dazi agiscono come tasse nascoste sui consumatori, poiché le aziende americane importatrici alzano i prezzi dei beni. Queste tariffe vengono pagate dalle società importatrici statunitensi al nuovo External Revenue Service (ERS) di Trump, che è controllato esclusivamente da lui.

Trump ha definito “tariffa” la quarta parola più bella del dizionario, dopo “Dio”, “amore” e “religione”. Perché? Perché lui beneficerà dei miliardi di dollari che genereranno le sue tariffe.

Questa è la più grande TRUFFA mai messa in atto contro il pubblico americano.

Quante volte dobbiamo spiegare a voi, ignoranti votanti di Trump, come i dazi servano ad aumentare i prezzi e a incrementare l’inflazione per il consumatore americano? Troppe.

Ma ormai è troppo tardi per tutti. Voi, creduloni, avete creduto alla BUGIA di Trump secondo cui le nazioni straniere, produttrici dei beni, avrebbero pagato le tariffe. Ora, dovrete subire prezzi più alti e inflazione insieme a noi, che sapevamo meglio.

Incolpo voi per aver votato per il bugiardo recidivo e condannato, che è diventato la persona più potente del mondo.

TUTTE LE PERSONE SOFFERIRANNO A CAUSA VOSTRA.

Idiota è colui che danneggiando gli altri danneggia anche se stesso, ovvero la maggioranza degli elettori di Trump

IDIOTS FOR TRUMP

Mi viene da pensare a tutti gli americani pro Palestina che scontenti della politica di Biden hanno ‘furbamente’ pensato di non votare per Kamala o addirittura hanno votato per il dittatore arancione. Questi sprovveduti (leggi idioti) ora che Trump ha dato praticamente via libera a Netanyahu a spianare tutta la Palestina, questi elettori americani cosa diranno e faranno? Forse altre manifestazioni? Con fascisti e KKK che li scorteranno ai lati delle manifestazioni e nessuno a difenderli perché ora c’è il capo supremo di questi?

Poi mi viene da pensare a coloro che sono veramente intelligenti, ma probabilmente solo ad implementare codice di programmazione, a fare calcoli e senz’altro a fare un mucchio di soldi, ma anche questi alla fine risulteranno IDIOTI. Mi riferisco a Mark Zuckerberg e Jeff Bezos e altri meno di rilievo i quali sono corsi subito a modificare il loro punto di vista riguardo il web, gli affari, le notizie e sopratutto il fact checking, tutto solo per ingraziarsi il nuovo padrone del paese. Cosa pensano che farà Trump quando sarà finito il loro servizio di utili idioti, cosa farà l’abbaiante presidente liberatore di assassini. Semplicemente spianerà anche loro, magari con l’aiuto del suo amico Ketaminoide dai super poteri.

Perché escludere dal ragionamento i: “latinos for Trump”, anche qui leggi ‘idioti’, idioti che staranno a vedere la deportazione dei loro fratelli e il non riconoscere i loro figli più americani del cheese burgher, mi verrebbe da dire: “ben gli sta”, ma poi penso a tutti i latinos che non l’hanno votato e il danno che costoro hanno causato non ricade solo su di loro.idiots for Trump

Quando sono venuto a conoscenza deI “gay for Trump”, non volevo crederci, ma è proprio così e sinceramente è incommentabile. Trump si è già attivato per rendergli la vita una merda, con l’aiuto dei suoi ‘volonterosi carnefici’ ops volevo dire ‘volonterosi idioti’, cosa diranno costoro quando fra qualche anno saranno costretti alla ‘normalizzazione’, ovvero saranno costretti all’eterosessualità forzata? Non dimentichiamoci che il tycoon deve accontentare tutti i suoi amici fondamentalisti cristiani, i quali come elettori hanno senz’altro un peso di gran lunga maggiore del loro.
endless idiocy

Una parola anche per lo schizzato salterino che fa una sorta di saluto romano da fumetto, cosa pensa Musk che farà Trump quando si vedrà portare via la scena da qualcuno veramente più intelligente, più giovane, con più carisma e con una ricchezza infinita? You are fired Elon!

Least but not last… us. Italians, si per finire noi, gli italo americani: Anche qui sono moltissimi gli italiani che hanno votato per il parrucchino arancione. Li aspetto a quando i dazi colpiranno i loro ristoranti e anche ai sostenitori da qui che sostengono Trump. Aspetto che i dazi facciano crollare le esportazioni del Parmigiano Reggiano, del San Daniele, dei nostri vini ecc.. forse non sarà troppo cattivo con noi in quanto la Meloni è subito andata a baciarle la pantofola.

Ho già scritto poi della normalizzazione anche da sinistra di ciò che normale non sarà mai.

Mi fa paura la corsa di media e politici alla normalizzazione di Trump

Trump, la “normalizzazione” mediatica e il pericolo di una nuova dittatura

Mi inorridisce il modo in cui, a pochi giorni dall’elezione del “brutto uomo arancione”, i media e i nostri politici (non solo quelli di destra) si siano affrettati a descrivere Donald Trump come un comune statista, anziché come colui che, per usare un eufemismo, molesta le donne ed è responsabile di un tentativo di colpo di Stato, oltre che della morte di cinque persone durante l’assalto a Capitol Hill.

L’atteggiamento di alcuni opinionisti e giornalisti

Mi fa letteralmente inorridire un personaggio come Ernesto Galli della Loggia con le sue affermazioni a sostegno di Trump; e ancora di più mi sconvolge Federico Rampini, un giornalista che ho sempre stimato (ultimamente molto meno), quando sostiene che il vero male siano i “barboni aggressivi” e la cosiddetta “cultura woke”. In molti, tra comunicatori e politici, sembrano voler normalizzare la figura di un uomo che, in realtà, risulta essere lontano anni luce dalla normalità e, soprattutto, antitetico a qualsiasi idea di legalità, nonché diametralmente opposto al buon senso.

Un’unica voce lucida: Alan Friedman

L’unico giornalista che sembra essere rimasto lucido è Alan Friedman, forse perché intervistò Trump prima del suo primo mandato ed è (più dello stesso “uomo arancione”) un americano consapevole di ciò che stava succedendo. È uno dei pochi a sottolineare apertamente come l’attuale presidente americano sia un criminale e una persona disturbata, incapace di formulare un ragionamento dotato di un minimo di coerenza. A mio parere, è anche incapace di pronunciare frasi che non siano un aggressivo abbaiare contro un nemico immaginario, creato al solo scopo di eccitare i suoi “cani rabbiosi” (altrimenti detti “sostenitori”).

La resa davanti ai colossi miliardari

Mi fa schifo e mi spaventa constatare come ci si metta proni di fronte a imperatori miliardari come Mark Zuckerberg e Jeff Bezos, i quali non avrebbero certo bisogno di compiacere Trump, data la loro enorme potenza economica. Invece di coalizzarsi in un grande gruppo per arginare la plutocrazia trumpiana, preferiscono baciargli la pantofola – o meglio il sedere – solo per un presunto “quieto vivere”. In tutto questo rivedo (e non credo di esagerare) gli atteggiamenti morbidi e reverenziali con cui furono trattati Mussolini e Hitler ogni volta che commettevano una loro “porcata”. Viene da chiedersi: se i “Sudeti” di Trump fossero il Canada, come reagiremmo?

I pericoli di una dittatura moderna

Se nel mondo non impariamo mai dalla storia e continuiamo a trattare i bulli con i guanti bianchi, solo per non sporcarci le scarpe di lusso in una rissa, finiremo di nuovo in un sistema di dittature. E, prima che il “popolo bue” si accorga che il re è nudo e non sta facendo i suoi interessi, ma cerca esclusivamente di ottenere sempre più potere e ricchezza per sé e i suoi accoliti, ci ritroveremo immersi in una spaventosa distopia.

Rileggere la storia per non ripetere gli errori

  • Se Vittorio Emanuele III, invece di fare il coniglio opportunista, avesse firmato lo stato d’assedio, quei quattro gatti di fascisti sarebbero stati spianati.
  • Se, al primo tentativo di putsch, Hitler fosse stato fucilato, non avremmo vissuto la distruzione di gran parte del mondo.
  • Se Trump fosse stato arrestato per l’assalto a Capitol Hill, forse oggi non rischieremmo una sorta di plutocrazia mondiale.

L’involuzione verso la dittatura segue spesso una crescita esponenziale: è relativamente facile spegnere certe dinamiche sul nascere, ma diventa quasi impossibile arginarle quando raggiungono la loro massa critica.la prossima dittatura di Trump

Mi fa paura la corsa di media e politici alla normalizzazione di Trump

Trump, la “normalizzazione” mediatica e il pericolo di una nuova dittatura

Mi inorridisce il modo in cui, a pochi giorni dall’elezione del “brutto uomo arancione”, i media e i nostri politici (non solo quelli di destra) si siano affrettati a descrivere Donald Trump come un comune statista, anziché come colui che, per usare un eufemismo, molesta le donne ed è responsabile di un tentativo di colpo di Stato, oltre che della morte di cinque persone durante l’assalto a Capitol Hill.

L’atteggiamento di alcuni opinionisti e giornalisti

Mi fa letteralmente inorridire un personaggio come Ernesto Galli della Loggia con le sue affermazioni a sostegno di Trump; e ancora di più mi sconvolge Federico Rampini, un giornalista che ho sempre stimato (ultimamente molto meno), quando sostiene che il vero male siano i “barboni aggressivi” e la cosiddetta “cultura woke”. In molti, tra comunicatori e politici, sembrano voler normalizzare la figura di un uomo che, in realtà, risulta essere lontano anni luce dalla normalità e, soprattutto, antitetico a qualsiasi idea di legalità, nonché diametralmente opposto al buon senso.

Un’unica voce lucida: Alan Friedman

L’unico giornalista che sembra essere rimasto lucido è Alan Friedman, forse perché intervistò Trump prima del suo primo mandato ed è (più dello stesso “uomo arancione”) un americano consapevole di ciò che stava succedendo. È uno dei pochi a sottolineare apertamente come l’attuale presidente americano sia un criminale e una persona disturbata, incapace di formulare un ragionamento dotato di un minimo di coerenza. A mio parere, è anche incapace di pronunciare frasi che non siano un aggressivo abbaiare contro un nemico immaginario, creato al solo scopo di eccitare i suoi “cani rabbiosi” (altrimenti detti “sostenitori”).

La resa davanti ai colossi miliardari

Mi fa schifo e mi spaventa constatare come ci si metta proni di fronte a imperatori miliardari come Mark Zuckerberg e Jeff Bezos, i quali non avrebbero certo bisogno di compiacere Trump, data la loro enorme potenza economica. Invece di coalizzarsi in un grande gruppo per arginare la plutocrazia trumpiana, preferiscono baciargli la pantofola – o meglio il sedere – solo per un presunto “quieto vivere”. In tutto questo rivedo (e non credo di esagerare) gli atteggiamenti morbidi e reverenziali con cui furono trattati Mussolini e Hitler ogni volta che commettevano una loro “porcata”. Viene da chiedersi: se i “Sudeti” di Trump fossero il Canada, come reagiremmo?

I pericoli di una dittatura moderna

Se nel mondo non impariamo mai dalla storia e continuiamo a trattare i bulli con i guanti bianchi, solo per non sporcarci le scarpe di lusso in una rissa, finiremo di nuovo in un sistema di dittature. E, prima che il “popolo bue” si accorga che il re è nudo e non sta facendo i suoi interessi, ma cerca esclusivamente di ottenere sempre più potere e ricchezza per sé e i suoi accoliti, ci ritroveremo immersi in una spaventosa distopia.

Rileggere la storia per non ripetere gli errori

  • Se Vittorio Emanuele III, invece di fare il coniglio opportunista, avesse firmato lo stato d’assedio, quei quattro gatti di fascisti sarebbero stati spianati.
  • Se, al primo tentativo di putsch, Hitler fosse stato fucilato, non avremmo vissuto la distruzione di gran parte del mondo.
  • Se Trump fosse stato arrestato per l’assalto a Capitol Hill, forse oggi non rischieremmo una sorta di plutocrazia mondiale.

L’involuzione verso la dittatura segue spesso una crescita esponenziale: è relativamente facile spegnere certe dinamiche sul nascere, ma diventa quasi impossibile arginarle quando raggiungono la loro massa critica.la prossima dittatura di Trump

E’ iniziata un’era oscurantista con l’elezione di Donald Trump!

Purtroppo si è verificato ciò che io e molti altri temevano: la rielezione del golpista, misogino, fascista e psicotico Donald Trump. La cosa che più mi disturba è sopratutto il modo con il quale il Tycoon che imbrogliava persino nelle partite di golf sia tornato al potere, non più con un voto di protesta come la prima volta, ma almeno in apparenza con un voto premeditato a larga maggioranza.

La cosa che devo dire mi fa imbestialire è l’assoluta cecità dei suoi elettori che sembrano non vedere che il RE è nudo, che non vedono l’asteroide che le sta piombando addosso, come nel film di Di Caprio “Don’t look up”, ai suoi sostenitori a cognizione limitata (per usare un eufemismo) sono da tempo scese le cataratte e anche un po’ di demenza senile, visto che non ricordano più che il soggetto voleva impiccare il suo vice presidente, ha causato la morte di 5 persone nell’assalto a Capitol Hill. I suoi collaboratori sembrano anche dimenticare tutte le persone del suo staff “fired”.

Mi sovviene veramente difficile capire che quando moltissimi repubblicani come l’ex governatore della California Arnold Schwarzenegger, sostenga l’inadeguatezza a governare del miliardario altri democratici invece lo sostengano e vedere “omosessuali per Trump” mi crea una sorta di cortocircuito cerebrale, visto che questi signori secondo la dottrina Trump andrebbero rieducati anche chimicamente all’eterosessualità.

Perché gli americani hanno scelto Donald Trump?

Penso che Donald Trump sia di fatto un contenitore vuoto nel quale chiunque possa inserirci le sue posizioni, questo è successo, al contrario delle elezioni precedenti nelle quali la vittoria fu molto più risicata ed il voto fu perlopiù di protesta contro l’establishment identificato nel partito democratico, questa volta il voto è stato molto più trasversale, visto che addirittura ho sentito omosessuali dichiarare di votare per lui, donne e no solo bianche hanno votato per lui, paradossalmente americani di origine araba hanno votato per lui. Trump è come un cane feroce che abbaia, ognuno da a quell’abbaiare il significato che più gli piace. Non saprei darmi altre risposte, o forse una si: l’idiozia, se vero che si dice che idiota è colui che danneggiando gli altri non trae contemporaneamente nessun vantaggio per se se stesso. Gli unici elettori di Trump che non si possono considerare idioti secondo questo paradigma sono i tycoon come lui che hanno guadagnato un sacco di soldi dalla rielezione di Trump prima ancora del suo insediamento, attraverso l’impennarsi dei titoli. Personalmente anche il mio minuscolo wallet di bitcoins è aumentato di valore in pochissimo tempo (avrei rinunciato a questo risibile guadagno volentieri pur di non rivedere l’uomo arancione di nuovo alla Casa Bianca), solo perché Trump ha fatto una specie di endorsement ai Bitcoins.

Il problema è l’informazione Come ho sostenuto altre volte anche per le elezioni italiane e europee (provocatoriamente) io sono contrario al suffragio universale, personalmente subordinerei il diritto al voto ad un esame di cultura generale, di conoscenza dell’attualità e di valutazione del QI. In soldoni: gli idioti inconsapevoli che sostengono che la terra è piatta non votano.

Come dice Alan Friedman: “Votano Trump perché credono a quello che dice” Io direi alle fregnacce assurde il più delle volte sostenute in malafede che dice, ma d’altra parte sembra che oggi si possa dire qualsiasi cosa senza paura di smentita, la verità per troppi individui è un opinione non un fatto acclarato.

Ma cosa succederà ora?

Molto difficile da immaginare visto l’imprevedibilità del soggetto, se attuasse quello che dice di voler fare, sarebbe una tragedia, sopratutto per l’Europa. Aspetto al varco i Trumpisti sovranisti nostrani, quando i dazi bloccheranno le esportazioni dell’italianissimo Parmigiano Reggiano, dei nostri vini, del nostro olio, ecc… Cosa dirà l’ultra Trumpiano Salvini a Coldiretti in quella circostanza?!

Posso un po’ forse sperare nei conflitti interni dell’amministrazione Trump. Come si dice due galli nello stesso pollaio… Elon Musk il vero deus ex machina dell’elezione di Donald Trump dove vuole arrivare, si accontenterà di fare il Spin Doctor o il suo gigantesco narcisismo non gli permetterà di stare dietro le quinte? Come reagirà Trump quando si vedrà rubare la scena dal salterino iper-anfetaminico affetto da ADHD, questa volta si asterrà dal premere il tasto “FIRED” Come ha fatto nella passata legislatura?

Per non parlare di JD VANCE, l’Hill Billy che probabilmente ha portato un sacco di voti dell’America “sorvolata”, ovvero i bianchi incattiviti, i più bisognosi di Welfare ma che odiano il Welfare. Ho letto “Elegia Americana” appunto scritto dal vice presidente ed al contrario di Trump lui si è veramente sudato il suo successo, vissuto ai margini della società americana con una padre assente ed una madre tossicodipendente e con la sola figura di riferimento nella persona di sua nonna si è laureato contro ogni pronostico, non attaccandosi al vittimismo come la maggior parte degli Hill Billy. In qualche modo è antitetico a Donald Trump. Maybe Fired as well?

Per il momento forse abbiamo escluso la seconda guerra civile Americana, visto che hanno vinto quelli che avevano minacciato di scatenarla se non avessero vinto.

Ma forse non abbiamo scansato una decisa virata verso le autocrazie.

Cosa potremmo fare contro le fake news?

In alcuni casi basterebbe la logica, ma il problema vero non sono le fake news, il problema vero è la pigrizia mentale dei fruitori delle notizie che in sinergia con il ‘confirmation bias’ il micidiale meccanismo a cui tutti seppur i misura diversa siamo soggetti, ad essere il reale problema.

L’approccio scientifico non è prerogativa dei soli scienziati ma un paradigma che tutti noi dovremmo adottare. Tutto dovrebbe passare attraverso il crivello della logica e attraverso molteplici tentativi di confutazione, e nemmeno a quel punto possiamo essere sicuri al 100% della veridicità di una teoria (basta pensare a come il telescopio web sta mettendo in crisi le ‘consolidate’ teorie sull’universo).

Visto come le moderne fake news possono essere elaborate attraverso le ultime tecnologie IA bisogna per forza adottare un approccio come sopra indicato. visto che esistono attualmente pensieri assurdi come il ‘terra-piattismo’, o ‘ i microchip nei vaccini’, ecc…. Oggi tutti dovremmo adottare un protocollo da mettere in funzione su ogni informazione che non si presenti come un assioma.

Come?

  1. Non farci intrappolare dalla conferma di pregiudizio, sono le nostre idee le prime a dovere essere messe in discussione
  2. Utilizzare il Rasoio di Occam se un’informazione è poco credibile, molto probabilmente è falsa.
  3. Le informazioni vere e serie per lo più vanno pagate, perché fare giornalismo sopratutto di inchiesta ha dei costi, mentre le bufale si possono produrre gratis, qualsiasi idiota con la 3° elementare lo può fare.
  4. Quelli che producono fake sono sempre gli stessi, come per le email ingannevoli verificare la provenienza reale dell’informazione.
  5. Basarsi sulla cronologia di chi emette l’informazione: Trump non è credibile, perché fino ad ora non ha mai fatto un’affermazione risultata veritiera.
  6. Portare alle giuste dimensioni una notizia verificando le statistiche, un corto è la percezione delle dimensioni di un problema un conto è la dimensione reale. In italia i crimini violenti sono in diminuzione ma se chiedo a mia zia mi dice che la sera non si può più uscire di casa.
  7. Verificare se chi fa una affermazione o pubblica una notizia ha un interesse personale legata a quest’ultima. Si è scoperto che una parte degli ambientalisti anti-nucleare era finanziato dai petrolieri, io stesso votai contro le centrali nucleari, ma oggi anche grazie al documentario di Oliver Stone non sono più così sicuro di quella scelta.
  8. Riguardo alle assurdità palesemente false, basterebbe usare logica e buon senso.
  9. Spesso le cose vere sono anche quelle più noiose proprio perché oramai scontate, viene da se che se qualcuno vuole emergere come visibilità deve trovare qualcosa di strabiliante, eccitante e nuovo e se non lo trova? LO INVENTA!!

Il francobollo per Berlusconi una cosa assurda!

Trovo assurdo il francobollo commemorativo per Silvio Berlusconi!

Le immagini sui francobolli solitamente si mettono per persone geniali: premi Nobel, inventori, sportivi eccezionali, ecc… Sopratutto poi dovrebbe passare almeno qualche decade. Fanno eccezione i dittatori.

Dove era l’eccezionalità di Berlusconi?

Il fatto che sia ‘sceso in politica’ per salvare le sue aziende?

Il fatto che di avere abbassato il livello culturale della nazione con le sue trasmissioni idiote, per idioti?

Il fatto che per la paura dei rapimenti si rivolse direttamente alla mafia, anziché alla polizia?

Il fatto che sia dubbia la provenienza dei capitili da lui investiti per Milano 2?

I sospetti sulla trattativa stato mafia?

Il fatto di avere avviato la carriera di Ruby rubacuori e di avere foraggiato le olgettine mensilmente?

Ecc…

Adriano Olivetti è giusto che abbia un suo francobollo, Silvio Berlusconi NO!