Perchè gli italiani si fissano con i dittatori?

E’ già successo con la Libia, abbiamo, o meglio i nostri governanti hanno leccato il culo a Gheddafi per anni, i nostri svegli imprenditori hanno fatto affaroni in quel paese. Poi ad un certo punto i Francesi si accorgono che li c’è una dittatura e per ‘amore del  popolo libico’, decidono di abbatterla. Ovviamente tutti i vecchi imprenditori e politici stranieri che erano impelagati con il vecchio regime diventano all’improvviso inadatti, quindi se ne devono tornare nel loro cazzo di paese. Si sa la nostra classe dirigente non riesce ad imparare dai propri errori, quindi da capo si cercano un altro paese che abbia un altro dittatore, possibilmente, che sia gradito al nostro grande leader maximo testa di asfalto, come appunto era con Gheddafi, Sembra che ill Kasakistan faccia  proprio al caso nostro, quindi ci sputtaniamo per bene con il resto del mondo democratico ma riusciamo ad avere un rapporto preferenziale, sempre grazie al nostro leaderone che incomincio anni fa a ‘dare il tu ai grandi della terra” . Con grandi scambi culturali tra i due paesi, veicolati da grandi troie, riusciamo ad installare qualche fabbrichetta quà e la nello stato del kasakistan, almeno fino a quando qualcuno non decreterà un embargo perchè in quel paese non si rispettano i diritti umani.

I nostri imprenditori parlano tanto di concorrenza leale ma poi riescono a fare affari solo dovo riescono ad essere monopolisti, solo nei paesi dove c’è corruzione e non c’è democrazia.

I dittatori degli stati liberi delle banane, amano i dittatori degli satti liberi delle bananane.

I dittatori vanno matti per gli altri dittatori, questo è risaputo. Sarà un caso che al nostro trombonano piacciono tutti i dittatori più chiaccherati, a partire da quel avvelenatore di ex spie, killer di giornaliste e torturatore di Ceceni chiamato Putin per finire con il leader Kazako al quale ha appena con l’aiuto del semper fidelis Allano consegnato la moglie e la figlia del suo principale oppositore.

Che cazzo vogliono fare adesso? Indagini? Rapporti? Ma ci prendono per rincoglioniti? Ma lo sanno anche i minchia che tutta l’operazione, contro una madre e una bambina, degne delle squadre della morte dell’Argentina di Videla e del Cile di Pinochet sono state fatte per fare un favore al nano in colbacco grande amicone di Nursultan Nazabarayev.

In un paese serio si sarebbe dovuto dimettere Alfano, Bonino e forse tutto il governo, ma no adesso aspettano il rapporto della procura di Roma. Mica cazzi.

PS Certo che 50 agenti? Manco per prendere l’incredibile Hulk!

 

Ogni azione politica deve tenere conto del momento storico

Alias: non si estrae un dente con lascesso.

Perché i radicali sono cosi ansiosi di volere fare un bel regalone al cainano con il loro referendum sulla giustizia? I radicali sono stati come ho già scritto in passato propedeutici all’ammodernamento del paese, ma da quando c’è B, anche loro sembrano avere perso il senso delle cose. Una riforma sulla giustizia pur non essendo a mio avviso la priorità del momento, è comunque necessaria, sopratutto per quanto riguarda la velocizzazione dei processi, l’informatizzazione delle procure, ecc, per quanto riguarda la separazione delle carriere e la responsabilità dei giudici , sospendo il giudizio. Anche se il fatto che queste due ultime cose siano volute fortemente dal corto playboy nazionale mi fanno fortemente dubitare che siano da fare. I ogni caso, cazzo!? Ma proprio ora? Possibile che chi vuole la riforma della giustizia non comprenda che non è questo il momento di attuarla, ci sono in circolazione troppi loschi figuri che hanno ancora  troppo potere, hanno il potere di condizionare le scelte a favore loro, non del bene comune.Mettiamo che siete abbastanza folli di chiedere con la faccia gonfia come un canotto ad un dentista di estrarvi un dente mentre avete in corso un ascesso,  a meno che non sia uno stronzo certificato, vi dirà di prendere gli antibiotici e di tornare quando sarà passata l’infiammazione.

Carissimi radicali bisogna aspettare che passi l’infiammazione prima di agire, bisogna a spettare che passi l’egonano prima di toccare certe leggi, bisogna assolutamente aspettare che passi B prima anche solo di avvicinarsi alla costituzione.

Non si portano le pecore al pascolo sapendo che ci sono i lupi pideelloti, anzi forzaitalioti in giro per le lande. (Sono in vena di metafore).

Un telescopio in meno che scruta la realtà alla ricerca della verità.

Ci ha lasciato Margherita Hack una delle poche persone degne di rispetto in questo paese. una donna di scienze, un’atea, per lei Dio era solo una scorciatoia, un contentino per menti banali, una alternativa alla fatica di capire. Come i veri scienziati lei non cercava solo le risposte, ma le verità, riconoscendo i limiti della scienza, la quale cerca di capire i ‘come’ , i ‘quando’ , e i ‘dove’ ma non i ‘perché’ in quanto ‘perché’ è l’avverbio per antonomasia antropocentrico, per cui antitetico alla ricerca che per sua natura deve partire da una prospettiva eterocentrica , la  cosa dovrebbe essere scontata per un ricercatore, ma specie nel nostro paese non lo è. In un paese di ottusi fedeli, di obbiettori di incoscienza, di baciapile che hanno spento il loro cervello da tempo, per cercare le loro risposte pescando nelle Una grande astronomabanalità di pellegrinaggi e letture religiose, in questo paese di merda, dove i politici che non sono in qualche modo condizionati dal vaticano sono una rarità, le persone come Margherita Hack sono tanto rare quanto indispensabili affinché il mondo  non sprofondi in una sorta di medioevo prossimo venturo, dove Dio non è più un punto di arrivo per chi cercando la verità spera di trovarlo al termine di un’onesta indagine, ma dove al contrario con le fattezze della teocrazia torna come nei tempi più oscuri della storia umana ad essere quel Dio che acceca la conoscenza, antitetico a qualsiasi indagine, sull’origine dell’universo e sui mattoni che lo costituiscono.

Finalmente qualcuno che ha le idee chiare sulla disoccupazione “giovanile”.

Voglio segnalare un articolo molto interessante, sul fatto di prendere in considerazione solo la disoccupazione giovanile e non (amio avviso molto più grave) quella degli ultra  50enni.

 La disoccupazione non ha età

Una analisi precisa e veritiera, io ho appunto 53 anni, sono disoccupato da 2, pur avendo delle competenze come sviluppatore web e programmatore. In diversi colloqui me lo hanno detto in faccia: “con le tue competenze, se4 avessi 25/30 anni ti assumeremmo”. Un’idea potrebbe essere per esempio quella di estendere gli stage anche alle persone non più giovani, spesso come nel mio caso basterebbe un periodo di pochi mesi per aggiustare le proprie competenze alle esigenze più specifiche della azienda. Sono arrivato al punto di offrirmi anche gratis per un certo periodo, ma niente da fare. La verità è che i grossi imprenditori italiani assieme ai politici parlano di flessibilità, di rinnovarsi professionalmente, di non essere choosy, ma loro sono tutt’altro che flessibili, aperti al cambiamento e disponibili. La classe dirigente italiana fa schifo, è costituita da persone rigide, ignoranti, obsolete e attaccate con denti e unghie ai lori privilegi. Con questi imprenditori e questi politici si può solo sprofondare.

IL M5S perde rovinosamente il PD vince stranamente, l’analisi non è difficile.

Sembrano tutti stupirsi di questa ultima tornata elettorale, analisti che si scervellano per capire ancora  più che il tracollo del M5S il “successo del PD.
a mio avviso la cosa è molto semplice, come scrissi alcuni articoli fa molti elettori del Pd immaginando (a torto) un sicuro successo del loro partito pensarono di votare il M5S, con l’idea che il PD non li avrebbe mai liberati dal nano nazionale, a meno che questo non fosse condizionato appunto dal M5S a muoversi in  quella direzione. Vedendo poi che invece questi nuovi eletti oltre ad essere alquanto inadatti,  impreparati all’azione politica, e condizionati dal loro capo miliardario, si sono anche rivelati più contro Bersani che contro Berlusconi, aggiungendo poi una sequenza di mosse idiote che aggiunte alle mosse idiote del Pd hanno portato all’assurdo risultato paradossale di riportare in vita e al governo il nano  anziché dargli il colpo di grazia che molti come me si aspettavano.
Sono convinto che se i 5S avessero rilanciato alle proposte di Bersani con delle pragmatiche controproposte che questo non poteva rifiutare e si fosse creato un qualsiasi accordo PD M5S, il quale avesse portato all’esclusione del pdl e del suo padrone dalla vita politica, ora vivremmo tutt’altra storia e sono ultra certo che il movimento di Grillo sarebbe stato premiato a queste elezioni locali.

In breve molti del PD votarono Grillo alle politiche sperando nella fine del Berlusconismo sapendo che il loro partito da solo non avrebbe  remato in quella direzione.
Visto però che il M5S non operò in quella direzione anzi si mosse maldestramente agevolando lo psiconano, tanto attaccato in passato dal suo leader, questi soggetti hanno alle ultime elezioni voluto quasi punire il movimento o comunque hanno pensato che il cambiamento tanto invocato fosse solo una storiella, quindi sono tornati a votare per un partito che sopratutto sul territorio risulta più affidabile e coerente.
Certo appunto le politiche sono un’altra cosa, ma comunque questi elettori oramai Grillo se li è bevuti, potrebbero anche non votare in future politiche per il PD, cercherebbero un soggetto a sinistra del PD ma non voterebbero il M5S, a meno che questo non cambi radicalmente, sopratutto limitando i poteri di veto di Grillo.

Ma veramente vogliamo considerare disoccupato un quindicenne?

Si continua a parlare di disoccupazione giovanile, che ok c’è ed è un grosso problema. nessuno lo può negare. Io però non sono giovane ho 53 anni e sono disoccupato da due, fatta eccezione per qualche lavoretto da casa come web designer, web developer, non ho praticamente entrate e tra qualche mese quando finiranno gli ultimi risparmi sarò alla disperazione totale. In passato possiamo dire fino all’anno 2000, non potevo nemmeno immaginare una situazione economica come quella attuale.
La cosa che mi fa incazzare è sentire la frase: “il problema dei giovani disoccupati dai 24 ai 15 anni”, come si può dire una stronzata simile, ma non esiste la scuola dell’obbligo? Poi come si può pensare che sia grave non avere un’occupazione a 15 anni  quando ci sono ultra cinquantenni come me, con un minore a carico, una compagna disoccupata, ecc. Se penso a quando avevo 15 anni ma anche 19, 20, a quei tempi non me ne fregava un cazzo di avere un lavoro, che per altro avevo, anzi trovare subito un lavoro dopo la scuola fu con il senno di poi un limite, non un vantaggio, avrei potuto sperimentare strade diverse o cercare di studiare ancora, invece mi accomodai sull’impiego ‘sicuro’ a tempo indeterminato. Cambiai tantissimi posti di lavoro, pur rimanendo nello stesso settore, fino al momento che le mie competenze sono diventate obsolete. A quel punto mi riformai in gran parte da autodidatta ma anche con qualche corso, nella direzione dell’IT, dapprima in ambito grafico, fotografico digitale poi direttamente studiando alcuni linguaggi di programmazione e di sviluppo web.

Il punto è che le aziende un 53enne non lo vogliono, a meno che non sia un ingegnere super competente, un programmatore senior con una vastissima esperienza.
Quel geni della Fornero disse che i giovani non devono essere ‘choosy’ a mio avviso nemmeno i vecchi non devono esserlo e infatti io non ho mai incontrato un’entità choosy ne vecchia ne giovane, probabilmente i choosies sono tutti nella famiglia della Fornero. Come si può volere considerare un grosso  problema la disoccupazione di un teenagers e non menzionare quella di un adulto dai 40 anni in su, mi viene da pensare che sia strumentale a prendere voti. E’ molto più grave un cinquantenne disoccupato che un ventenne, anche perché un padre sosterrà sempre il figlio anche economicamente, non è detto che succeda che un figlio di 20 anni sostenga economicamente i genitori e non sarebbe comunque giusto e nemmeno etico.

Un giovane poi premesso che andare a lavorare a 15 anni sarebbe una colossale stronzata, a meno che appunto non siano disoccupati ambedue i genitori, a 15, 16 ma anche 20 anni, si studia si progetta, si viaggia e magari si cerca lavoro all’estero, anche che deve fare ritirare i figli dall’università nell’ottica di ritornare in questo assurdo paese in un secondo tempo, magari quando questa ridicola classe dirigente sarà morta e sepolta.

Se potessi farlo me ne andrei io, a 53 anni via da questo obsoleto paese, per cercare lavoro, chissà magari in Australia, purtroppo oltre ai problemi propri dell’età c’è anche il fatto che nessuna nazione straniera vuole farsi carico di persone che tra qualche anno sarebbero vecchie con tutto ciò che comporterebbe per sanità e spesa pubblica.
Ci sarebbero modi e idee per aiutare le persone non più giovani a trovare un lavoro, perché per esempio non si estende la forma dello stage o qualcosa di simile anche per le persone sopra i 35 anni, sopratutto per chi come me ha già delle competenze specifiche ma avrebbe bisogno di un periodo di apprendistato per aggiustare un po’ il tiro, quindi non un tempo particolarmente lungo per diventare totalmente produttivo esattamente come un giovane, magari meglio di un giovane.
Specie in ambito informatico pur avendo delle buone competenze, difficilmente una persona avrebbe esattamente le competenze che servono in quel preciso momento, a quella precisa azienda, per cui, perché non dare la possibilità alle persone della mia età di rientrare nel mondo del lavoro con la giusta impostazione professionale, senza che questo onere ricada completamente sull’azienda, oltre ai disoccupati questa tipologia di ‘stage’ potrebbe essere estesa anche agli esodati e cassaintegrati..

Se questa barzelletta chiamato ‘governo delle larghe intese’ io aggiungerei ‘inutili’, la smettesse di produrre quel fastidioso rumore di fondo che serve solo a loro per rimanere a galla, quel rumore di fondo dal quale si scorgono le parole: ‘imu’,’presidenzialismo’, ‘giustizia’ e stronzate simili, come se a un padre e una madre  fregasse qualcosa dell’elezione diretta del presidente quando il giorno dopo gli scade il contratto a tempo determinato e magari devono dire ai figli che dovranno abbandonare gli studi universitari per mancanza di soldi. Poi chi cazzo lo vuole questo presidenzialismo!? Sempre lui sempre il solito, il ricattatore  cronico e quegli altri che si dicono di sinistra solo per mantenere la loro cadrega di merda gli vanno dietro. Ma veramente poi vogliamo lasciare il compito di modificare la costituzione a questa gente?

Il solito paese di merda!!!!!!!!!!!!!!1

 

Perchè Grillo sbaglia strategia con la rete.

Borgs mente collettiva

I Borgs e la mente collettiva

Scrivere su perché la democrazia diretta non può funzionare quotidianamente con la rete. Ma potrebbe gestire la sfiducia degli eletti.La rete va bene, la rete é uno strumento eccezionale, a mio avviso potrebbe funzionare bene anche come strumento politico per la gestione della rappresentanza democratica in parlamento. Però sempre rappresentanza la democrazia diretta a mio avviso é una illusione. Quando frequentai la scuola media il nostro professore era uno di quei professori progressisti, di sinistra, che credeva nella sua missione di educatore, inteso come colui che oltre che somministrare conoscenza, cerca anche di trasmettere gli alti valori, come: libertà, democrazia, partecipazione, senso civico, ecc. Con queste motivazioni questo professore cerco di riprodurre in classe una sorta democrazia parlamentare, quindi noi alunni avevamo la possibilità di eleggere il capoclasse, ma anche la possibilità di sfiduciarlo ed eventualmente rifare le elezioni. Risultato: ogni giorni qualcuno, con il fine di scavallarsi la lezione presentava una mozione di sfiducia, con i conseguente rallentamento del programma didattico. Questo è il rischio, (ovviamente con cause e motivazioni diverse) della democrazia troppo diretta, ossia che diventi un continuo rimettere in discussione i rappresentanti eletti e che questi ultimi, come succede ai 5S vivano in una costante tensione con la continua minaccia di essere in qualche modo rimossi. La democrazia rappresentativa invece significa invece che i cittadini delegano a chi considerano adatto a prendere delle importanti decisioni al loro posto, una volta eletti però ci si ‘fida’ per un certo periodo. Quello che a mio avviso può e deve fare la rete é una sorta di controllo sulla onestà degli eletti, ma senza metterli in crisi per ogni banalità come succede per il M5S. Anche perché i cittadini partecipino in tempo reale nemmeno il bisogno di computer, tablet o smartphone, ma attraverso un ad una sorta di democrazia a nemmeno il bisogno di computer, tablet o smartphone, ma attraverso un diretta  attraverso la rete, bisognerebbe avere dei super computer quantistici che calcolerebbero in tempo reale le opinioni di tutti gli elettori, altrimenti succede come con le passate elezioni del presidente, è mia idea che i 5S non votarono Prodi anche perché avrebbero dovuto prima consultare la rete, essendo prodi solo al nono posto, ma per quanto veloce la rete non si sarebbe fatto in tempo.Posso immaginarmi in futuro dove le nostre idee e le nostre decisioni potranno essere messe in rete e gestite in tempi brevissimi, senza nemmeno il bisogno di computer, tablet o smart-phone, ma attraverso un microchip direttamente installato sul corpo umano. Possiamo immaginarci una sorta di mente collettiva, il che potrebbe essere fantastico ma potrebbe essere anche un incubo tipo i Borgs di StarTrek. Al momento però la democrazia diretta con la rete è troppo macchinosa, quindi impraticabile.

Gli elettori di Grillo non sono come quelli di Berlusconi

A quanto pare gli elettori 5s non sono come quelli dello psiconano o della lega, non sono voti di fede.
E’ successo quello che avevo previsto il M5S ha preso una colossale batosta, anche se i media dipingono il movimento 5S come un movimento populista, in realtà gli elettori 5S sono come ho sempre pensato elettori molto pragmatici e poco ideologici. Qualcuno ha dipinto il successo dei 5S come uguale all’ormai antico successo della lega, ma non è così la lega si è dovuta impegnare in questi anni per perdere i voti, ne ha fatte di cotte e di crude ed è stata perdonata moltissime volte dai suoi elettori, gente che subito dopo gli scandali di Belsito, riferendosi a Bossi diceva: “Io mi fido di quell’uomo li e solo di lui”. Per la lega e per il pdl il voto è sempre ed è tuttora un voto di fede verso il leader, mi dispiace per Grillo ma per lui non è così, forse per qualcuno, ma sono comunque una minoranza. Il grosso dei voti al M5S delle passate politiche era un voto solo in parte di protesta, era sopratutto un voto per il cambiamento, sopratutto un voto per mandare a casa il nano puttaniere con la maggior parte della casta al seguito. Il grosso degli elettori 5S quando ha visto l’inadeguatezza della Lombardi, di Crimi e di cittadini onorevoli che manco sapevano cosa era la BCE si sono un attimo spaventati, se poi aggiungiamo che molti di questi sono persone  che al contrario di Grillo hanno problemi a tirare alla fine del mese o come me  del tutto disoccupate, ecco che lo spavento diventa panico. Come me molti si aspettavano che i 5S pure non accettando le proposte di Bersani (sulle stronzate del pd ho già ampiamente scritto), si sporcassero in qualche modo le mani, magari rilanciando, con proposte loro per un accordo con il pd, questo continuo rifiutarsi di accordarsi senza d’altra parte nessuna controproposta è stato interpretato dagli elettori come una incapacità, come paura di sporcarsi appunto le mani, agli elettori non è piaciuto questo egoistico tatticismo, non poteva essere accettato da un movimento che si proponeva di rottamare i vecchi modelli di fare politica.
A mio avviso non tutto è perso, Grillo e i 5S potrebbero fare l’endorsment per Marino, che per altro non si si discosta dalla politica del M5S e visto che il governo dell’inciucio pd pdl non può durare, si potrebbe puntare ad un accordo più che con il pd, con le persone del pd disposte a  votare per la ineleggibilità di B, a fare una legge sul conflitto di interessi e ad incominciare a redistribuire le ricchezze (verso il basso questa volta). Insomma il m5S dovrebbe comunicare l’idea forte di volere cambiare da subito questo paese, senza aspettare di essere l’unica forza politica in Italia, cosa che per altro queste elezioni hanno dimostrato non succederà mai, si devono sporcare le mani ed essendo molti di essi impreparati che si facessero aiutare dalle menti migliori della sinistra. Che Grillo lasci perdere i voti recuperati da delusi di Lega e pdl, sopratutto gli ultimi tornano tutti dal nano, anche perché quelli si sono voti di fede.