Napolitano chiama conflitto quello che in realtà è aggressione alla magistratura.

Non si può chiamare conflitto quello che in realtà è aggressione alla magistratura.

Ora emerge in modo molto chiaro il  perché alcune frange del PD, quelle più funzionali alle larghe intese e sopratutto a Berlusconi, assieme a tutto il Popolo Bue Delle Libertà, hanno fatto di tutto dopo le elezioni per riportare Napolitano alla presidenza della repubblica. Nelle ultime ore il presidente si è comportato come quei maestri che quando un alunno fa il bullo con un altro, con superficialità  li mette in castigo ambedue o addirittura infligge la sanzione più dura proprio alla vittima, nella logica che non si fa casino in classe, senza fare quelle dovute indagini che porterebbero a capire che non si trattava di rissa ma di aggressione di uno contro un altro che se ne stava tranquillo per conto suo.

Non ne posso più di sentire la frase: “è in atto un conflitto tra una parte della magistratura e una parte della politica”, non si tratta di una cazzo di disputa come vuole farci credere il nostro presidente, si tratta di una bella e buona continua aggressione operata dai politici del pdl, anzi di sforza Italia nei confronti di quella magistratura che vorrebbe fare valere il concetto che la legge è uguale per tutti. Non si tratta di una rissa si tratta del Bullo Berlusconi che assieme ai suoi bravi aggredisce i magistrati, sperando che quello che mena per primo appaia come quello che ha ragione.

Il nostro presidente forse per viltà perché anche lui considera più forte il caimano nano, di qualsiasi altro uomo delle istituzioni, forse perché spera che a dare ragione al bullo questo la smetta di fare il bullo, o forse solo perché ha paura di essere tacciato per comunista, cosa che per altro non dovrebbe per lui essere motivo di vergogna, sarebbe come se la  parte degli italiani dovessero vergognarsi di metà della loro vita, o forse solo perché è troppo vecchio per assumere un atteggiamento veramente autorevole, giusto e assertivo come un presidente di un paese appena decente dovrebbe essere. Qualsiasi ne sia la motivazione il suo atteggiamento è comunque sbagliato e va a collidere con la insindacabile direttiva della separazione dei poteri. Chi legifera non può interferire con chi quelle stesse leggi le deve applicare e se questo avviene come succede in questo paese di merda da 20 anni e più, il presidente della repubblica deve subito mettere all’indice e sanzionare l’autore del tentativo di ingerenza. Se Napolitano avesse agito in questo giusto modo Berlusconi si sarebbe dovuto dimettere da tempo, invece ha sempre fatto l’esatto contrario, firmando le leggi del nano, leggi che per esempio Ciampi avrebbe rigettato.

Che l’altro giorno Giorgio Napolitano abbia impropriamente richiamato i giudici di fatto ad essere proni alla politica, a mio avviso è la goccia che fa traboccare il vaso, a questo punto la penso come i 5 stelle: il presidente dovrebbe dimettersi.

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