I grandi semplificatori

La storia è piena di quelli che possono essere definiti: “i grandi semplificatori”.
Mi spiego: comprendere le cause di un malessere sociale, di una determinata situazione negativa, di una crisi economica, ecc.è un’impresa tutt’altro che semplice. Sono tantissimi gli elementi da prendere in considerazione, come: le fluttuazioni del mercato, le scelte politiche sbagliate, le grandi e piccole scelte imprenditoriali sbagliate, un tipo di mentalità anacronistico diffuso su larga scala, lo scatenarsi della natura, ecc… Tutte cose che influiscono su altre che a loro volta sono legate ad altre ancora. A volte ci sono delle responsabilità di qualcuno a volte molto meno. Insomma capire le cause di un malessere diffuso è difficile e se si individuano queste ultime rimane comunque molto complicata l’analisi delle situazioni, delle azioni, delle mancate azioni, e delle causalità che a loro volta hanno determinato queste. Ecco che quì intervengono i “Grandi semplificatori” che ti dicono che vivi male a causa degli extracomunitari, piuttosto che a causa dei terroni o dei comunisti. Ti dicono che se qualcuno è disoccupato è perchè non ha voglia di lavorare, ecc… Nulla sarebbe se non ci fossero a loro volta piccole menti amanti delle semplificazioni, che di gran lunga preferiscono adottare rozze idee facili da gestire piuttosto che intraprendere l’arduo sentiero della ricerca del dubbio contro una fede becera, della ginnastica della mente piuttosto che del culto della personalità di leaders senza nessuno spessore umano ne politico. Mai come in questo periodo avremmo bisogno di lucide menti, di una grande scienza, di grandi pensatori, di grandi politici, di grandi capacità di analisi e invece la sorte ci ha regalato I GRANDI e inutili SEMPLIFICATORI. Spero che riemerga un po’ di saggezza in questo paese.

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