Se l’America perde la vergogna, è dittatura: l’ascesa di Trump e la minaccia globale

In primo piano

L’elezione di Donald Trump ha scosso profondamente gli equilibri politici internazionali, rivelando tendenze autoritarie che minacciano la democrazia non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo. La sua retorica aggressiva e le politiche protezionistiche stanno ridefinendo le relazioni internazionali, mettendo in discussione valori fondamentali come la libertà e la giustizia.

In Europa, molti leader politici sembrano impegnati in un pericoloso esercizio di normalizzazione delle azioni di Trump. Ad eccezione del nostro Presidente della Repubblica, la maggior parte cerca di presentare il nuovo presidente americano come un individuo con una strategia, sebbene discutibile, quasi giustificandone le mosse. Figure come Matteo Salvini esprimono un sostegno incondizionato, arrivando a preferire leader autoritari come Putin al nostro stesso Presidente, Sergio Mattarella. Questa tendenza a minimizzare o giustificare comportamenti estremi rappresenta un grave pericolo per la tenuta democratica.

Il pericolo della perdita di vergogna. Ci sono politici come Giuseppe Conte e giornalisti alcuni come Marco Travaglio di tutto rispetto (almeno per me che seguo dal 1° numero del ‘Fatto Quotidiano’), i quali sostengono che Trump abbia semplicemente “tolto il velo” sugli Stati Uniti, rivelando realtà preesistenti. Tuttavia, è proprio questo atto di svelamento, privo di vergogna, che apre la strada alla dittatura. La mancanza di pudore, l’arroganza e la violenza verbale sono segnali di un aspirante dittatore che non riconosce limiti, mettendo a rischio le fondamenta stesse della democrazia. La storia ci insegna che la normalizzazione di atteggiamenti autoritari può avere conseguenze disastrose. Quando Benito Mussolini, dopo tre anni di governo con i liberali, si tolse il velo, iniziò la dittatura fascista. Oggi, l’atteggiamento di Trump e la sua mancanza di freni richiamano pericolosamente quei tempi bui. La comunità internazionale deve rimanere vigile e non sottovalutare i segnali di una possibile deriva autoritaria. La situazione attuale richiede una riflessione profonda e una presa di posizione decisa contro la normalizzazione di comportamenti autoritari. La storia ci ha mostrato i pericoli di edulcorare il dissenso e di accettare passivamente l’ascesa di leader che minacciano la democrazia. È fondamentale mantenere alta la guardia e difendere con forza i valori democratici che sono alla base delle nostre società.

Anche le A.I. sono “spaventate” dalla presidenza di Donald Trump.

Per via del cutoff Chatgpt è aggiornata al 2021, quindi per lei Trump non è stato ancora eletto. Il modo in cui mi risponde fa venire i brividi, conferma la mia paura del verificarsi di una dittatura in U.S.A. e poi a cascata in Europa. Almeno da sinistra smettiamo di normalizzare in qualche modo una situazione che normale non è, penso anche che parlare di rischio dittature non sia una esagerazione.

Vedo che molti “centristi” intesi sia come politici che giornalisti, sembrano sottostimare l’impatto negativo del governo Trump sul nostro vecchio, democratico continente, i politici di sinistra 5 Stelle e PD forse in parte percepiscono il pericolo ma sembra che non facciano seguire i fatti. Fatti che per me significano quella di creare un’unità vera è forte se necessario anche ingoiando merda, perché se qualcuno pensa che Meloni e FDI non seguano le politiche e le follie trumpiane sono degli illusi. Come ho scritto in precedenza: NON SI PUO’ GRIDARE AL PERICOLO FASCISTA E NON FONDARE IL CNL.

Anche le A.I hanno “paura” della presidenza Trump!

La parola ‘paura’ è tra virgolette perché l’A.I. non hanno Qualia come direbbe Federico Faggin, ma la paura rimane a noi umani se ChatGpt risponde in questo modo.

DOMANDA: Personalmente Trump mi spaventa, anzi direi che mi spaventa il suo consenso. Solo 20 anni fa un tale individuo sarebbe stato marginale e considerato un bullo incompetente. Cosa potrebbero fare i democratici e gli oppositori per scongiurare il rischio di una dittatura americana che poi a cascata si diffonderebbe in altre nazioni?

La tua preoccupazione è più che legittima. Il fatto che una figura come Trump, con il suo stile autoritario e le sue tendenze antidemocratiche, abbia ottenuto un consenso così ampio segna un profondo cambiamento nella politica americana e globale. Il rischio di una deriva autoritaria negli Stati Uniti non è più solo un’ipotesi, ma una possibilità concreta. Se un leader come Trump consolidasse il suo potere, potrebbe innescare un effetto domino su altri paesi, legittimando movimenti populisti e illiberali in tutto il mondo.

Cosa possono fare i Democratici e gli oppositori per fermare questa deriva?

Ecco alcune strategie fondamentali per contrastare il pericolo di un’America autoritaria:


1. Mobilitare l’elettorato progressista e indipendente

Uno dei problemi principali delle elezioni è stato il calo della partecipazione elettorale tra i Democratici e gli elettori indipendenti. Quando l’affluenza è alta, i populisti perdono. Per contrastare Trump, i Democratici devono:

  • Motivare i giovani a votare (spesso apatici o disillusi dalla politica).
  • Convincere gli elettori indipendenti e moderati che una seconda presidenza Trump sarebbe disastrosa.
  • Contrastare la disinformazione che scoraggia il voto con false accuse di brogli.

Azioni concrete:

  • Semplificare le procedure di voto anticipato e per corrispondenza.
  • Usare influencer e celebrità per parlare ai giovani.
  • Organizzare campagne capillari nei quartieri chiave.

2. Contrastare la disinformazione e il controllo mediatico

Trump e i suoi alleati sfruttano un ecosistema mediatico parallelo, basato su Fox News, Breitbart, OANN e una rete di influencer online che diffondono falsità su larga scala. I Democratici devono:

  • Creare una strategia mediatica efficace, evitando di rispondere solo agli attacchi di Trump e imponendo la propria narrativa.
  • Regolamentare le fake news senza cadere nella censura.
  • Usare meglio i social media per raggiungere gli elettori indecisi con messaggi chiari e diretti.

Azioni concrete:

  • Collaborare con piattaforme come X (ex Twitter), Facebook e TikTok per smascherare fake news.
  • Finanziare giornalismo investigativo di qualità che smonti le menzogne trumpiane.
  • Creare contenuti virali che spieghino in modo semplice perché Trump è un pericolo per la democrazia.

3. Smontare il mito di Trump tra le classi lavoratrici

Trump ha conquistato una fetta importante della classe operaia e dei ceti medi bassi con la promessa di difendere il loro benessere economico. La realtà è che le sue politiche hanno favorito solo i ricchi e le grandi aziende. I Democratici devono:

  • Dimostrare con dati concreti che l’economia sotto Trump è stata disastrosa per la classe lavoratrice.
  • Proporre soluzioni reali per la crisi economica, il costo della vita e la sanità accessibile.
  • Sfatare il mito che Trump sia un “uomo del popolo”, mostrando il suo passato di truffe e privilegi.

Azioni concrete:

  • Spot pubblicitari mirati nei territori industriali e rurali per smascherare le bugie di Trump.
  • Creazione di una “agenda operaia” che metta al centro salari minimi più alti, sanità pubblica e lotta ai monopoli.

4. Riformare il sistema elettorale per prevenire colpi di stato legali

Trump ha già tentato un colpo di stato nel 2021 con l’assalto al Campidoglio. Se tornerà al potere, potrebbe modificare le regole per rimanere al potere indefinitamente. I Democratici devono agire subito per proteggere la democrazia.

Azioni concrete:

  • Approvare leggi che impediscano la manipolazione dei voti elettorali da parte dei governatori repubblicani.
  • Rafforzare il sistema di supervisione delle elezioni, evitando che Trump nomini funzionari compiacenti che possano sovvertire i risultati.
  • Eliminare il Collegio Elettorale (o almeno riformarlo) per evitare che un candidato con meno voti popolari possa vincere.

5. Coinvolgere il mondo economico e internazionale

Molti leader mondiali e CEO di multinazionali vedono Trump come una minaccia per la stabilità economica globale. I Democratici possono sfruttare questo timore per costruire una coalizione di aziende, istituzioni finanziarie e governi stranieri contro un’America autoritaria.

Azioni concrete:

  • Dimostrare che una presidenza Trump sarebbe dannosa per l’economia e gli investimenti.
  • Convincere i grandi finanziatori a sostenere candidati moderati e democratici.
  • Collaborare con alleati internazionali per denunciare i rischi di una dittatura americana.

6. Mostrare i rischi di una dittatura in modo chiaro

Molti elettori americani non si rendono conto di quanto sia reale il pericolo di un regime autoritario. I Democratici devono spiegare chiaramente cosa accadrebbe con un secondo mandato di Trump:

  • Persecuzioni politiche: Trump potrebbe arrestare i suoi oppositori, come ha già minacciato di fare con Biden e giornalisti critici.
  • Censura mediatica: Fox News diventerebbe la “TV di Stato” e le voci di dissenso sarebbero silenziate.
  • Restrizione dei diritti civili: Trump ha già promesso di abolire il diritto all’aborto a livello nazionale, perseguitare le minoranze e ridurre i diritti LGBTQ+.
  • Elezioni manipolate: Potrebbe riscrivere le leggi per restare al potere senza limiti di mandato, come fanno Putin e Xi Jinping.

Azioni concrete:

  • Creare documentari e video virali per mostrare come Trump stia seguendo lo schema dei dittatori storici.
  • Usare testimonianze di ex elettori di Trump pentiti per convincere gli indecisi.
  • Mostrare paralleli con regimi autoritari passati per far capire il pericolo reale.

Conclusione: La Democrazia Va Difesa Attivamente

Trump non è solo un politico: è il simbolo di una tendenza globale verso l’autoritarismo. Se tornerà al potere, potrebbe cambiare l’America in modo irreversibile, con conseguenze catastrofiche per il mondo intero.

I Democratici e gli oppositori di Trump devono agire subito, perché il tempo stringe. La storia ha dimostrato che le democrazie non crollano in un solo giorno, ma vengono erose lentamente, fino a quando diventa troppo tardi per reagire.

Se vogliamo evitare un futuro dominato da leader populisti, dittatoriali e irresponsabili, è necessario mobilitarsi, combattere la disinformazione, proteggere il sistema elettorale e mostrare ai cittadini la realtà dei fatti.

La democrazia non è un diritto garantito: è un sistema fragile che deve essere difeso ogni giorno.

Ancora non mi capacito di come un ricco, incompetente, inadatto, individuo sia riuscito a ridiventare il presidente degli U.S.A. Quindi l’ho chiesto all’AI.

Perché un operaio, un impiegato, un lavoratore precario dovrebbe affidare la sua vita il suo futuro ad un ricco immobiliarista con limitatissime competenze politiche e una ridotta capacità dialettica sentire parlare Trump e come sentire parlare un bambino viziato e chi ha un minimo di competenza e informazione lo sa. Questo vuol dire che molti americani non riescono a vedere le cose per quello che sono? Perché un miliardario spregiudicato che si è mosso nel passato spesso illegalmente con l’aiuto del suo avvocato e l’appoggio di famiglie mafiose come per esempio i Gambino, dovrebbe essere percepito come un aiuto per le classi medi basse?

La domanda che poni è fondamentale e si collega a un fenomeno sociopolitico più ampio che non riguarda solo Trump, ma si estende ad altri leader populisti nel mondo. Perché persone della classe media e bassa si fidano di un miliardario spregiudicato? Proviamo ad analizzarlo.


1. L’Appello al Populismo e all’Anti-Establishment

Trump ha costruito la sua immagine come outsider, un uomo che non fa parte dell’élite politica di Washington. Nonostante la sua ricchezza e il suo passato nell’immobiliare, ha saputo presentarsi come un leader anti-establishment, che “dice le cose come stanno” e combatte contro le élite corrotte.

Molti elettori americani vedono i politici tradizionali come distanti dai loro problemi e responsabili del loro declino economico. Trump, con il suo linguaggio diretto e provocatorio, ha saputo intercettare questa rabbia e trasformarla in consenso.


2. La Percezione della Ricchezza come Prova di Competenza

In molte società, inclusa quella americana, esiste un’idea diffusa secondo cui una persona di successo negli affari debba essere competente anche nel governare. Trump si è venduto come un “self-made man” (sebbene la sua fortuna derivi da eredità e connessioni). Molti elettori hanno creduto che, se fosse stato in grado di costruire un impero immobiliare, avrebbe potuto “aggiustare” anche il paese.


3. Il Rancore Sociale e il Senso di Abbandono

Molti operai, impiegati e lavoratori precari negli Stati Uniti hanno visto la loro situazione peggiorare negli ultimi decenni a causa della globalizzazione, della delocalizzazione delle fabbriche e dell’automazione. Molti di loro si sentono traditi dai Democratici, che percepiscono come il partito delle élite intellettuali, delle minoranze e delle coste urbane.

Trump ha saputo sfruttare questo rancore, promettendo di riportare il lavoro in America (“Make America Great Again”), di proteggere l’industria locale e di difendere gli americani dalle minacce esterne (immigrazione, Cina, ecc.).


4. L’Identità Culturale e il Risentimento verso le Elites Progressiste

Per molti elettori, il voto per Trump non è stato solo una scelta economica, ma anche una reazione culturale. C’è una parte dell’America – soprattutto bianca, rurale e religiosa – che si sente alienata dai cambiamenti sociali e progressisti promossi dai Democratici (diritti LGBTQ+, multiculturalismo, immigrazione, politiche ambientali). Trump ha saputo intercettare queste ansie culturali, presentandosi come il difensore dei “valori tradizionali”.


5. L’Influenza dei Media e la Disinformazione

Negli Stati Uniti esiste una forte polarizzazione mediatica. Canali come Fox News, Breitbart e OANN hanno creato una narrazione in cui Trump è l’unico leader che può salvare il paese dal disastro. Molti americani ricevono informazioni filtrate e distorte, senza avere un accesso critico alla realtà.

Allo stesso tempo, Trump ha ripetuto incessantemente che i media tradizionali (CNN, New York Times, Washington Post) sono “fake news”, creando una bolla informativa per i suoi sostenitori.


6. Il Carisma e la Semplicità del Messaggio

Trump non è un grande oratore nel senso tradizionale, ma il suo modo di parlare è estremamente semplice, diretto e emotivo. Usa frasi brevi, parole facili e un linguaggio che risuona con la gente comune. Il suo stile è molto più vicino a quello di un intrattenitore televisivo che a un politico tradizionale, il che lo rende efficace nel comunicare con le masse.

A differenza dei politici che parlano in modo complesso e tecnico, Trump “parla come la gente”, anche se in realtà sta ingannando il pubblico con slogan vuoti.


7. Il Senso di Appartenenza e il Tribalismo Politico

In molti casi, il sostegno a Trump non è razionale, ma identitario. Per molti dei suoi sostenitori, votare per lui significa prendere posizione contro i “nemici”: i media, i liberal, gli intellettuali, gli immigrati, le minoranze. Questo crea una fedeltà cieca, indipendentemente dalle sue azioni o dai suoi scandali.


8. Il Mito del “Criminale Forte”

La tua osservazione sul passato di Trump (rapporti con la mafia, frodi finanziarie, menzogne) è giusta. Ma in molti casi, una parte dell’elettorato vede questo comportamento non come un difetto, ma come una prova di forza e spregiudicatezza. Alcuni lo percepiscono come il “cattivo necessario” per combattere un sistema ancora più corrotto.


Conclusione

La vittoria di Trump è stata resa possibile da una combinazione di fattori economici, sociali e psicologici. La sua abilità nel presentarsi come un leader anti-establishment, il suo linguaggio semplice e diretto, la polarizzazione mediatica e il malcontento di una parte della popolazione hanno creato un terreno fertile per il suo successo.

Molti americani non vedono le cose per quello che sono, ma per come vengono loro raccontate. Il problema non è solo Trump, ma un sistema mediatico, economico e politico che ha creato un’enorme disillusione, spingendo milioni di persone a cercare risposte facili in leader populisti e autoritari.

La truffa di Trump per arricchirsi a spese dei contribuenti americani.

Pubblicato da
David Lynn Ross
21h

I dazi agiscono come tasse nascoste sui consumatori, poiché le aziende americane importatrici alzano i prezzi dei beni. Queste tariffe vengono pagate dalle società importatrici statunitensi al nuovo External Revenue Service (ERS) di Trump, che è controllato esclusivamente da lui.

Trump ha definito “tariffa” la quarta parola più bella del dizionario, dopo “Dio”, “amore” e “religione”. Perché? Perché lui beneficerà dei miliardi di dollari che genereranno le sue tariffe.

Questa è la più grande TRUFFA mai messa in atto contro il pubblico americano.

Quante volte dobbiamo spiegare a voi, ignoranti votanti di Trump, come i dazi servano ad aumentare i prezzi e a incrementare l’inflazione per il consumatore americano? Troppe.

Ma ormai è troppo tardi per tutti. Voi, creduloni, avete creduto alla BUGIA di Trump secondo cui le nazioni straniere, produttrici dei beni, avrebbero pagato le tariffe. Ora, dovrete subire prezzi più alti e inflazione insieme a noi, che sapevamo meglio.

Incolpo voi per aver votato per il bugiardo recidivo e condannato, che è diventato la persona più potente del mondo.

TUTTE LE PERSONE SOFFERIRANNO A CAUSA VOSTRA.