Il sogno europeo è solo un illusione per tanti ragazzi africani
Abbiamo propinato questo sogno di una grande Europa, democratica, aperta un opportunità sopratutto per i nostri figli, questa grande opportunità è sfumata. Ora vogliamo vendere
migranti cercano aiuti
lo stesso sogno ai figli dell’Africa, rubandogli un futuro alternativo nella loro terra, stiamo rubando le forze migliori di quei paesi e contemporaneamente stiamo facendo incazzare, gran parte dei cittadini europei, che vedono nell’emigrazione una grande minaccia.
Chi in Europa non ha problemi sopratutto di tipo economico si sente pervadere da una ‘cristiana’ volontà di accoglienza nei confronti dei migranti, ciò li fa sentire a posto con la coscienza, quindi si sentono di non dovere pensare ad altre forme di generosità verso il prossimo, non sono preoccupati, non si sentono invasi dalle migliaia di migranti, tanto poi chi deve condividere il quotidiano con profughi e migranti economici no sono loro. Questi benestanti e ‘bempensanti’ d’Europa con la loro ‘generosità’, a carico di altri, non si sentono minimamente in dovere di fare l’unica cosa che veramente avrebbe un senso, l’unica cosa utile e produttiva, ovvero: rinunciare a parte delle loro ricchezze e dei loro privilegi. Si questo è il punto, la frase chiave: redistribuzione delle ricchezze, l’unico modello comportamentale che eviterà l’estinzione della razza umana.
E’ mia opinione, come ho già scritto che bisogna assolutamente salvare i profughi di guerra, ma nella misura che: ‘ha da passà a nuttata’, ma poi è giusto che chi era scappato torni nei suoi paesi d’origine, per ricostruire, le risorse umane devono tornare a essere redistribuite così come con le ricchezze.
Quello che voglio dire, è che chi si deve fare carico dell’accoglienza è sempre la gente che sta più in basso nella piramide sociale,
il ricco estremo causa il povero estremo
mentre sarebbe logico ed etico che fossero quelli più in alto che dovrebbero farsi carico dell’aiuto delle popolazioni più povere e prima che queste diventino migranti, prima che queste si impoveriscano al punto da dovere vestire i panni di nomadi alla ricerca di oasi più vivibili nei continenti più ricchi. La parte più ricca e benestante del paese dovrebbe, o forse meglio dovrebbe essere obbligata a cedere parte delle loro ricchezze in modo da riequilibrare le risorse globali. Le corporation dovrebbero smettere di depauperare grande aree dell’Africa dalle sue materie prime, i paesi più ricchi dovrebbero smettere di immettere nell’atmosfera CO2, prima causa della desertificazione del continente africano e dell’innalzamento dei mari.
Le classi più agiete,i spesso anche di sinistra hanno dimostrato che quando il problema migranti ha investito il loro giardino, subito è scattato il paradigma: ‘not in my back yards’, in quelle occasioni il loro senso dell’accoglienza, il multiculturalismo, l’Europa dei popoli, ecc si è rivelato per quello che era: solo un muro di facciata, che è immediatamente crollato quando è toccato a loro, ospitare qualche disperato. E’ difficile risolvere i problemi alla base, è difficile anche solo capire le cause dell’emigrazione, ma è mia opinione che non serve affatto agire sugli effetti, l’unica cosa intelligente è per una volta agire sulle cause e l’unico modo è redistribuire le ricchezze che prima dello sfruttamento già c’erano in quei paesi.
Non è la povera gente che deve fare un po’ di posto agli immigrati, sono i ricchi della terra che devono rinunciare ad un po’ delle loro ricchezze.
E’ inutile che i ricchi si affannino con la filantropia e con i discorsi di ‘cristiana fratellanza’, l’unica cosa che possono e devono fare è rinunciare a grosse fette della loro ricchezza per redistribuirla tra i più poveri.
Se non lo fanno loro dovremmo farglielo fare noii.