Furbizia del caimano e rigidità ideologica di Grillo = un paese sotto ricatto

La furbizia del caimano e la rigidità ideologica di Grillo, Casaleggio e 5 stelle, aggiunta alla assuefazione alle poltrone di molti nel PD ci ha regalato l’attuale situazione politica di merda: un paese sotto ricatto.

Fermo restante il fatto che il partito democratico per il quale ho quasi sempre votato, non è più il mio partito, dopo le merdate che ha messo una in fila all’altra dopo le elezioni, tipo segare Prodi non convergere su Rodotà, per poi addirittura accordarsi nelle larghe intese, con coloro che io ho sempre considerato il male politico maggiore del paese, ribadito questo devo dire che la colpa purtroppo l’hanno anche i 5 stelle. E’ in seguito anche alla loro rigidità ideologica, spesso calata dall’alto da Grillo e Casaleggio, questo volere fare una sorta di ribaltamento totale degli assetti politici per portarci nel futuro di una democrazia diretta veicolata dalla rete, ci ha ancora una volta consegnati ai capricci dell’egonano, quel piccolo uomo che proprio non riesce a stare in panchina, anche se il suo imporre se stesso significa smerdare la nazione.I-have-a-dream

Anche a me piace la fantascienza, anch’io come Casaleggio ho letto Asimov, da ‘Io robotot’ a ‘trilogia di cronache della galassia’, passando per una quantità di racconti brevi, oltre ad altri scrittori di SC a mio avviso più interessanti, pure io ho fantasticato di società del futuro dove addirittura non esisteva il denaro come forma di scambio o dove era un super computer mondiale a fare le scelte politiche per l’umanità, senza privilegi per nessuno. Una macchina incorruttibile governa il mondo, questo spaventa molti, me no!
Questa però e fantascienza che per diventare scienza e vita reale ha bisogno di molto tempo, ha bisogno di parecchie rivoluzioni culturali e mentali.
Costoro invece non solo infantilmente sognano di rendere scienza la fantascienza in una notte, ma addirittura fanno di queste fantasie dei modelli irrinunciabili, irrigidendosi sulle loro posizioni.

In poche parole la furbizia e l’attaccamento alla poltrona di alcuni politici sommata alla rigidità ideologica generata dall’immaturità di altri, ci ha messi per l’ennesima volta sotto il ricatto del caimano nano, quando invece se si fossero messi all’angolo i furbetti e i rigidi primi della classe, lo “statista” oggi sarebbe una cartolina di qualche paradiso fiscale ove non c’è estradizione e l’Italia starebbe navigando verso il futuro, sarebbe già in atto quella rivoluzione culturale tanto auspicata da Grillo e Casaleggio ed il popolo bue delle libertà sarebbe stato asfaltato da tempo e sono sicuro che oggi qualcuno di loro avrebbe persino il coraggio di criticare il loro ex padrone.
E’ vero che con in se non si fa la storia, ma questa consapevolezza mi fa ancora incazzare come un rinoceronte, e vedere ancora dopo tutti questi anni i comunicati video di una specie di mummia da museo delle cere, che ancora minaccia cittadini (già di per se neri di incazzatura come il sottoscritto per i problemi economici), vederlo li ancora che dice le stesse stronzate di sempre, forte di un seguito di popolo bue delle libertà, tutt’oggi rincoglionito dalle sue stronzate televisive, sapendo che a tutto questo si sarebbe potuto finalmente porre fine se solo alcuni politici avessero messo da parte il loro egoismo, le loro ideologie e la loro cieca fedeltà al capo, questa consapevolezza, non so a voi ma a me non da pace, non mi fa dormire la notte.

Confiscare le aziende alla famiglia Riva sarebbe l’unica cosa seria da fare.

Ilva inquinaConfiscare le aziende alla famiglia Riva sarebbe l’unica cosa seria da fare.

Il capitalismo italiano penso sia uno dei più schifosi a livello mondiale, questi imprenditori sono in realtà prenditori, che al contrario che in altri paesi non rischiano mai niente in proprio, mai niente del loro capitale. Questa brutta razza alla quale appartengono anche i Riva si sono arricchiti in questi ultimi 25 anni grazie ai soldi dei contribuenti, i Riva si sono stipati diversi miliardi grazie ad una azienda che praticamente gli è stata regalata dallo stato l’Ilva, azienda nella quale non hanno investito un cazzo, niente nella messa in sicurezza e nella modernizzazione degli impianti, hanno fato in modo che la gente di Taranto nei pressi dell’acciaieria continuasse a morire per i vari tumori provocati dalle emissioni della fabbrica e del parco minerario, gestito in maniera criminale. Quando poi la magistratura giustamente gli mette sotto sequestro i capitali da impiegare per le varie bonifiche che loro non hanno mai fatto e si rifiutano di fare anche dopo sentenza, questi capitalisti da strapazzo cosa fanno? Nella migliore tradizione mafiosa attuano l’immediata vendetta su 7 aziende sane e produttive, lasciando a casa migliaia di operai.

La domanda che mi sorge spontanea è questa: ma in un paese tipo gli U.S.A. per esempio questi soggetti come avrebbero interagito? La risposta che mi do basandomi sulla poca conoscenza dei paesi normali è che costoro sarebbero finiti al massimo a vendere pannocchie ai bordi di una strada di periferia. Io penso che solo in un paese come il nostro certi finti imprenditori che sarebbe meglio chiamare ladri hanno la possibilità di arricchirsi avvelenando la gente senza mai pagare pegno. In un paese normale questi individui verrebbero sepolti da una montagna di merda sia dalla politica che dai media, in Italia no qui si dà la colpa alla magistratura.

In Italia quando una azienda va male o malissimo, il governo la smembra, come per esempio Alitalia, poi la merda, conosciuta anche come “bad company” c’è la smazziamo noi cittadini con le tasse, mentre la parte buona detta “good company” la si dà al più incapace degli imprenditori che si riesce a trovare sul mercato, alla più ladra delle famiglie a disposizione su i loro elenchi di truffatori professionisti, in modo che questi possono arricchirsi negli anni a seguire a spese della gente onesta, ovviamente senza dimenticarsi degli amici, poi quando saranno riusciti a ridurre a merda anche la “good company” Il governo di turno cerca un altro modo per corrergli in soccorso.

Arrivato a questo punto se non fossimo nel paese dello statista dai capelli aerografati, I Riva finirebbero o rimarrebbero in galera e le loro aziende finirebbero tutte sotto il controllo diretto dello stato, ma questo forse in Francia in America, magari anche in Bulgaria, ma qui in Italia no, dobbiamo ancora farne di strada. Qui in Italia una cosa come la statalizzazione per salvare  migliaia di famiglie dalla catastrofe, è considerata roba da “comunisti”

facciamoci quattro risate con il patetico esercito di Silvio

Facciamoci quattro risate con il patetico esercito di Silvio prima che sia decimato dal corso naturale delle cose.
Capita di vedere questi personaggi, intervistati ai loro raduni per sostenere il loro idolo, ovvero Silvio Berlusconi. Si tratta “dell’esercito di Silvio”, se non fosse per la situazione penosa di questo lugubre paese, se non fosse per il contesto drammatico, a vedere “l’esercito di Silvio” ci sarebbe da scompisciarsi dalle risate. Questi groupies del cainano-nano, sono veramente ridicoli, il grandissimo livello di servilità, di dedizione e leccaculismo verso il loro “Silvio” è secondo solo alla loro aggressività, ferocia e logorrea contro i nemici o presunti nemici di costui, i nuovi forzaitalioti (anzi vecchi) questi esseri da barzelletta pronti a mettersi in fila per il kit: panino birra più bandiera di forza Italia al minimo accenno di Silvio o della sua corte, vengono ultimamente spesso intervistati dalle televisioni, forse nel tentativo di queste di aumentare l’odiens con la comicità involontaria, di questi vecchietti dalla arterie non più elastiche, che alla loro età trovare qualcuno che li va a prendere con il pulman stile gruppo . Provate a dare un’occhiata a questi collegamenti vi accorgerete che farete una fatica enorme a trovare in mezzo a questi scalmanati urlanti un giovane anche uno solo. Mi viene da pensare che non sarà il grande scontro con i comunisti, le toghe rosse e Travaglio a decimare l’esercito della salvezza del cainano-nano, ma basterà attendere il lavoro tranquillo e inesorabile del Tristo mietitore.

La mentalità di occuparsi solo del proprio orto deve morire

La mentalità di occuparsi solo del proprio orto deve morire

In risposta ad un imprenditore della TAV a “Virus” su RAI 2

Ascoltando pochi minuti fa su RAI 2 un costruttore che lavorava in appalto ai cantieri della TAV che si lamentava degli attentati alle sue strutture attentati anche incendiari. Quindi una vittima indubbiamente, quando però ha affermato che non è compito suo decidere se un’opera è giusto farla o meno e che lui concorre solo per acquisire l’appalto, in quel momento ho capito che era il solito italiota, portatore del solito pensiero idiota: “non è compito mio”. Quante volte lo sentita anche al lavoro questa frase: “non è compito mio”, “non spetta a me”, o il più aziendale: “non rientra nelle mie mansioni” Cazzo io penso sia finito o comunque debba finire il tempo di questa logica. Basta questo paese non cambierà mai se basta una mazzetta di soldi per mettere da parte anche le proprie idee, o a volte anche meno anche la sola pigrizia evita che il soggetto si informi, o ancora peggio sceglie qualcosa che intuisce come sbagliata. Siamo nell’era del multitasking, bene non rendiamolo solo una parola vuota, a mio avviso vuole dire in qualche modo seguire più attività contemporaneamente, ma anche interessarsi di più cose contemporaneamente, acquisire informazioni su più temi. Occuparsi solo del proprio orto culturale per agire in colpevole inconsapevolezza è una scelta da codardi, a quel punto ho più rispetto chi decide con consapevolezza e cinismo, che di chi adotta questa voluta inconsapevolezza. Questa mentalità è perfettamente speculare a quella Not In My Back Yard, tradotto: dovete costruirlo ma non fatelo dietro casa mia.

Nella frase “non è compito mio” c’è poi una pilatesca mancanza di etica, di morale. Questo paese non cambierà mai se non iniziamo a mettere anche le nostre idee, il nostro senso di giustizia, la nostra anima nelle cose che facciamo, nelle nostre imprese di vita.

La realtà si consolida a mano a mano che la percorriamo

“E’ questa la realtà?” Diceva uno dei protagonisti del film: “La montagna sacra” di Alejandro Jodorowsky. “Macchine in dietro” disse poi. Allargando l’inquadratura il regista alla fine del film mostrava appunto il fatto che si trattava di un film non della realtà.

Come in un grande videogioco l’universo si costruisce, cresce, si modifica in relazione al nostro muoverci in esso nello spazio e nel tempo. Questa sembra essere l’idea che sorge quando accostiamo la fisica delle macro dimensioni, ovvero fisica Newtoniana e relatività, a quella del mondo sub atomico o addirittura a grandezze di Planck. Se portiamo alcuni dei principi della meccanica quantistica ai suoi estremi risultati filosofici, il risultato è sconcertante: “il mondo è un’illusione”. La lune è reale nella misura in cui c’è una coscienza che è consapevole che questa è li sospesa nel cielo. Un fotone che attraversa 2 fessure sceglie una delle due fessure nel momento che lo osserviamo è questa scelta modifica il passato dello stesso, (senza per questo entrare in conflitto con la seconda legge della termodinamica, nemmeno in questo caso si ottengono le uova dalla frittata) ovviamente ‘scelta’ è la parola meno appropriata in quanto le particelle non dispongono di libero arbitrio. Se i fotoni sono tanti presi comunque singolarmente sono particelle, onde o particellema la somma di questi ci danno la misura dell’onda con le interferenze tipiche delle onde di qualsiasi natura. Per complicare le cose i fisici ci dicono che quando parliamo di proprietà delle super particelle in pratica si riferiscono a semplici numeri niente di più, come se la matematica non fosse un linguaggio per esplicare il mondo subatomico ma fosse essa stessa il mondo subatomico, alcuni fisici sostengono che lo stesso Big Bang sia stato generato da uno zero matematico. Quindi ho pensato che  la matematica possa essere il motore del nostro universo esattamente come Java o C++ sono il motore di un grosso videogioco. Lo stupore dei fisici che si domandano perché la matematica riesce a descrivere così perfettamente le leggi della fisica mi fa fantasticare sulla possibilità che i numeri e le equazioni siano loro stessi i mattoni ultimi nel nostro universo, che la matematica non sia un mero formalismo ma l’essenza stessa dell’universo, come un complessissimo algoritmo che costruisce un ambiente virtuale mano a mano che la coscienza lo percorre, anche quest’ultima secondo alcuni fisici e filosofi esisterebbe ancora prima del Big Bang.

Non dico di credere in tutto questo, è solo una delle tante possibilità, una conclusione possibile dopo avere letto e visto documentari sull’argomento. Probabilmente la famosa equazione del tutto la scoperta dell’ultimo mattone dell’universo, il significato vero non le banali risposte religiose o fantascientificamente  affascinanti, sulla vera natura del cosmo, sul suo significato ammesso che questa parola abbia un senso.
Morgan Freeman

Chi veramente tiene in vita Berlusconi è la sua grossa fidanzata

Chi veramente tiene in vita politicamente Berlusconi è la sua grossa fidanzata, per grossa non intendo grassa, ma come larga massa, meglio conosciuta come popolo bue delle libertà.

Quando uno pensa alla compagna o alla “fidanzata” dell’egonano, pensa alla Pascale, ma io non mi riferivo a questo, quello che intendevo come compagna, non è una persona, ma un insieme di persone, un sistema, una struttura, un idea malata. Sono i suoi a volte silenti a volte chiassosi sostenitori. Sono i falchi ma anche i corvi travestiti da colombe, sono una grossa fetta della sinistra che si muove in maniera funzionale al cainano, sono i vari Violante, Ostellino, Marini, Pannella, ecc. Sono una parte della stampa, nazionale (quella straniera ha le idee chiare riguardo al nostro “statista”), alcuni direttamente prezzolati dall’ometto, altri come molti nel pd, perché gli piace leccare il culo al nano (ognuno ha i suoi gusti, magari è come quei rospi che quando li lecchi è come assumere un allucinogeno). Sono però sopratutto quella grossa fetta di italiani che contro ogni legge del buonsenso, della logica, del pudore, della fisica newtoniana e del buon gusto, continuano imperterriti a sostenerlo con l’intenzione di voto espressa dai sondaggi. Faccio veramente fatica a immaginarmi i loro contorti processi mentali, essi si comportano come quelle donne massacrate dal loro uomo, pestate come una bistecca di manzo, violentate, maltrattate, vituperate, le quali però quando il poliziotto gli chiede di denunciare l’uomo di merda, loro dicono, che poverino dopo tutto lo fa per amore, perché è stato trattato male al lavoro, che la colpa è anche loro, che non sono state abbastanza accorte, abbastanza sottomesse, lo hanno provocato, ecc…, che di fronte ad un amore così grande cosa sarà mai una retina staccata, un radio frantumato e 8000 euro di dentista. Ecco certi italiani sono come queste donne  che proprio non riescono a rinunciare al loro uomo/carnefice all’illusione di essere amate da colui che considerano “un grande uomo” . Così molti elettori si comportano con “lo statista”, rinnovandogli all’infinito la fiducia anche di fronte all’evidenza del danno che questa scelta comporta. Costoro probabilmente sono gli stessi che pensano che le stigmate di padre Pio erano vere, che se fissi il sole di Medjugorje non ti fotti la retina ma vedi la madonna, che B è un perseguitato.  Dopo che il nano solista della politica ha fatto in più di 20 anni, solo i comodi suoi fottendosene del fatto che il suo agire in questi anni  ha squalificato l’Italia ai livelli del Kazakistan portandoci fuori dall’area delle nazioni moderne. il suo agire ha aumentato il divario tra i ricchi (come lui) ed i poveri (come me), ha fatto e fa in modo (non è colpa di Monti è sua), che l’Italia fosse l’unico paese a non uscire dalla recessione .Dopo tutto questo ci sono ancora milioni di italiani che dopo averlo preso nel culo a ripetizione, sono disposti ancora a votare per la prosecuzione della sodomia, possiamo infuriarci con giornalisti, anzi pronisti che lo servono, possiamo anche avere gli occhi iniettati di sangue per le amazzoni, le pitonesse, le pucchiacchere di mare e Violante, ma alla fine, finché ci sarà questa enorme materia oscura, questa massa indistinta, indecifrabile di coglioni, questo coriaceo popolo bue delle libertà, c’è poco da fare, il nano dai capelli tatuati continuerà a ricattare quella parte di Italia onesta e questo paese non uscirà più dalla crisi, sia quella economica che morale. Possiamo solo sperare nel fatto che il soggetto ha quasi 80 anni.

 

Questa non è solo una crisi economica

Questa non è solo una semplice crisi economica, anche per questo non si riesce ad uscirne. Chi è in possesso di un cervello ha capito che quella in atto non è una crisi economica, ma si tratta del collasso, del fallimento dei modelli economici liberisti dell’occidente, il collasso del capitalismo. Quello che sta avvenendo è l’avvisaglia di qualcosa di molto più grosso, i piccoli terremoti socioeconomici sono l’annuncio dell’arrivo del big one. Il fatto che la crisi non sia uguale dappertutto, è determinato da alcune peculiarità di qualche paese che ancora e ripeto ancora non soffre come noi la crisi.
1) le diverse tempistiche di entrata nel mercato libero delle nazioni, chi è entrato dopo come i paese ex comunisti vivono ancora un periodo di relativo sviluppo, quello che paesi come l’Italia hanno esaurito da parecchio. Essendo all’inizio della parabola capitalista le richieste economiche ed i bisogni dei lavoratori sono al momento molto più basse rispetto a i lavoratori che hanno vissuto la fase più ascendente della parabola capitalista.
2) Avere un moneta diversa dall’Euro, come il Regno Unito, ciò gli permette di attirare tutti gli investitori spaventati dall’area Euro. Investitori che nel UK creano anche attività nuove, quindi creano occupazione.
3) Chi come la Germania ha nel tempo sviluppato una tecnologia superiore ad ogni altro paese, una organizzazione del lavoro sburocratizzata unica nel mondo, i prodotti tedeschi sono altamente competitivi e affidabili quindi i più venduti, questo crea sviluppo.
4) least but not last quei paesi che hanno a disposizione le materie prime che noi come Spagna Portogallo e Francia non abbiamo, questa è una ricchezza in se che però determina delle ricchezze ma non per tutti i cittadini.

Nel prossimo futuro succederà come per la legge dei vasi comunicanti che ci sarà un livellarsi dei problemi, i lavoratori a basso reddito vorranno a mano mano più reddito, gli imprenditori delocalizzeranno  fino a che non ci sarà più da delocalizzare.Quindi la crisi sarà un problema generalizzato e senza vie di fuga per gli investimenti. Quando ciò accadrà, quando non ci saranno più isole felici, il capitalismo liberista sarà veramente globale, a quel punto la crisi sarà pandemica. Quando i modelli economici saranno tutti veramente identici, quando sarà vera globalizzazione una qualsiasi crisi a mio avviso innescherà una massa critica e come per l’uranio 235 sarà una deflagrazione enorme. Quando la crisi sarà pandemica scoppieranno rivolte, i ricchi privilegiati si difenderanno con le armi ma verranno sopraffatti dal numero. Le guerre che in passato servivano a ricaricare la molla del capitalismo assenti da più di mezzo secolo torneranno sotto forme diverse, come guerriglie, guerre civili, guerre di territorio, guerre di classe.
A meno che molto prima le persone di buona volontà non si ribellino alle già attualissime ingiustizie e spingano i governi a destrutturare e ristrutturare i modelli produttivi, limitando se non azzerando la finanza, riducendo drasticamente le ore lavorative, passando da una economi di crescita ad una di equilibrio, forse con una fase intermedia di decrescita.

 

Disperazione e rabbia

Disperazione e rabbia sono i sentimenti che mi affiorano per primi la mattina al risveglio.Non so come fanno quelli che dicono di essere ottimisti, come fanno a vedere il bicchiere mezzo vuoto, posso capire chi effettivamente non ha problemi particolarmente gravi, chi ha comunque un lavoro o una attività che le fornisce un reddito. Posso anche capire chi è nella merda ma ha  20 anni quindi un grosso potenziale, sopratutto tra le varie opzioni può anche scegliere di emigrare in un paese che offre più possibilità, un paese dove avendo delle buone competenze un giovane può trovare o crearsi un’occupazione, un paese dove non deve ingoiare merda vedendo elementi privi di talento e competenze passargli davanti solo perché in possesso delle conoscenze giuste. Altra storia è per chi come me ha superato i 50 anni e per questa ragione l’opzione estero le è preclusa, tranne che in rarissimi casi (che non è il mio).
Come può una persona costretta a continuare a vivere in Italia alzarsi la mattina con un sorriso, come può essere sereno sapendo che quando finiranno gli ultimi risparmi non potrà nemmeno più mantenere le domiciliazioni delle bollette sul conto corrente e forse dovrà estinguere anche quello. I pagamenti elettronici, l’home banking, le domiciliazioni bancarie sono tutti strumenti fantastici (specie per chi come me non intende e anche non può frodare il fisco), ma diventano un incubo quando i soldi sul conto finiscono e non esiste uno stipendio che le ridia un po’ di ossigeno. Povertà vuol dire dovere rinunciare anche al progresso. Niente può essere più lasciato nella gestione semi automatica e tranquilla di un conto corrente.
Come si può non disperare immaginando di dovere smembrare una famiglia dividendone i membri tra le famiglie di origine, rimbalzandosi i figli un po’ di qui un po’ di là, perché non si può più pagare un affitto e le case popolari sono accessibili quanto le super stringhe postulate dalla meccanica quantistica. In questo assurdo paese c’è chi non può separarsi per mancanza di soldi e chi lo deve fare per lo stesso motivo.
Come infine si può non arrabbiarsi, incazzarsi come un toro alla corrida quando accendi il televisore e vedi i soliti politici di merda, che si interessano solo di loro congressi di merda, delle loro correnti di merda, quando il più assurdo dei politici quello dai capelli tatuati e dal cerone perpetuo che fottendosene dei problemi degli italiani, pensa solo ai cazzi e stracazzi suoi disposto a mandare in merda tutto il paese pur di potere continuare attraverso il continuo ricatto ad esercitare la sua merdosissima “agilità politica”.
Come si può non avere voglia di armarsi quando vedi il 10% degli italiani che detengono il 50% della ricchezza nazionale, ricchi per avere rubato frodato, riciclato, ecc… quando vedi costoro tuffarsi dai loro giganteschi Yacht, senza nessuna vergogna. Almeno una volta questi mantenevano un profilo basso, per paura del terrorismo, dell’anonima sarda, ecc, oggi invece ostentano le loro ricchezze con arroganza. Mi viene da dire a questa gente, che poi è la stessa, che governa il paese in un modo o nell’altro, che portare troppe persone ad non avere più nulla da perdere si potrebbe rivelare estremamente pericoloso.