A quanto pare gli elettori 5s non sono come quelli dello psiconano o della lega, non sono voti di fede.
E’ successo quello che avevo previsto il M5S ha preso una colossale batosta, anche se i media dipingono il movimento 5S come un movimento populista, in realtà gli elettori 5S sono come ho sempre pensato elettori molto pragmatici e poco ideologici. Qualcuno ha dipinto il successo dei 5S come uguale all’ormai antico successo della lega, ma non è così la lega si è dovuta impegnare in questi anni per perdere i voti, ne ha fatte di cotte e di crude ed è stata perdonata moltissime volte dai suoi elettori, gente che subito dopo gli scandali di Belsito, riferendosi a Bossi diceva: “Io mi fido di quell’uomo li e solo di lui”. Per la lega e per il pdl il voto è sempre ed è tuttora un voto di fede verso il leader, mi dispiace per Grillo ma per lui non è così, forse per qualcuno, ma sono comunque una minoranza. Il grosso dei voti al M5S delle passate politiche era un voto solo in parte di protesta, era sopratutto un voto per il cambiamento, sopratutto un voto per mandare a casa il nano puttaniere con la maggior parte della casta al seguito. Il grosso degli elettori 5S quando ha visto l’inadeguatezza della Lombardi, di Crimi e di cittadini onorevoli che manco sapevano cosa era la BCE si sono un attimo spaventati, se poi aggiungiamo che molti di questi sono persone che al contrario di Grillo hanno problemi a tirare alla fine del mese o come me del tutto disoccupate, ecco che lo spavento diventa panico. Come me molti si aspettavano che i 5S pure non accettando le proposte di Bersani (sulle stronzate del pd ho già ampiamente scritto), si sporcassero in qualche modo le mani, magari rilanciando, con proposte loro per un accordo con il pd, questo continuo rifiutarsi di accordarsi senza d’altra parte nessuna controproposta è stato interpretato dagli elettori come una incapacità, come paura di sporcarsi appunto le mani, agli elettori non è piaciuto questo egoistico tatticismo, non poteva essere accettato da un movimento che si proponeva di rottamare i vecchi modelli di fare politica.
A mio avviso non tutto è perso, Grillo e i 5S potrebbero fare l’endorsment per Marino, che per altro non si si discosta dalla politica del M5S e visto che il governo dell’inciucio pd pdl non può durare, si potrebbe puntare ad un accordo più che con il pd, con le persone del pd disposte a votare per la ineleggibilità di B, a fare una legge sul conflitto di interessi e ad incominciare a redistribuire le ricchezze (verso il basso questa volta). Insomma il m5S dovrebbe comunicare l’idea forte di volere cambiare da subito questo paese, senza aspettare di essere l’unica forza politica in Italia, cosa che per altro queste elezioni hanno dimostrato non succederà mai, si devono sporcare le mani ed essendo molti di essi impreparati che si facessero aiutare dalle menti migliori della sinistra. Che Grillo lasci perdere i voti recuperati da delusi di Lega e pdl, sopratutto gli ultimi tornano tutti dal nano, anche perché quelli si sono voti di fede.
Archivio mensile:Maggio 2013
The nightmare go on
E si l’incubo continua, non riesco proprio a darmi pace, è proprio come un incubo proprio con la stessa mancanza di logica tipica dei sogni anche di quelli che ti fanno svegliare sudati e spaventati. Il dramma è che in questo caso l’incubo inizia proprio con il risveglio, sapete quando avete un grosso problema che vi assilla da giorni, da mesi, da anni, pero la mattina nei primi secondi dopo il risveglio sembra non esserci più, è dimenticato, quel peso è dissolto come per un computer che funziona bene dopo essere riavviato, il virus sembra essere stato cancellato dall’antivirus,
sembra tutto ok, poi all’improvviso ecco che esce il malefico popup, ecco che affiora alla memoria quasi di colpo come uno schiaffo il tuo peso, il tuo problema, ecco che come in un film di Jodorosky riemerge il tuo nano deforme senza che tu possa nemmeno fare finta di sorprenderti, perchè lo sapevi lo avevi solo dimenticato, è solamente tornato, stavi sognando di vivere in Australia, con un governo normale un primo ministro normale, invece ora ricordi tutto sei nel tuo bel paese di merda con il tuo bel governo di merda, ma sopratutto lui il nano di Jodorosky, pardon di Arcore è ancora lì vivo e vegeto sempre pronto a ricattare il paese, a bloccare qualsiasi cambiamento, il nano malefico è lì a torturarti la vita e tu proprio non riesci a capire come possa essere successo ancora, come mai questo incubo come tutti gli incubi non finisce all’alba.
ps: vi piace il mio fotomontaggio?
Il mio programma di governo ideale
Le cose da fare per fare ripartire il paese, sono poche e semplici, ma proprio le cose semplici spesso sono quelle più difficili da fare.
Mentre questo assurdo governo, continuamente ricattato dall’uomo che ha in larga parte contribuito a determinare l’attuale crisi italiana, mentre questo governo continua a discutere di imu, argomento veramente pleonastico per la grave situazione del paese, mentre questi ridicoli politici fanno teatro il paese sprofonda.
Quello che ci vorrebbe è un vero governo, un governo finalmente di sinistra, perché le cose da fare per fare ripartire il paese fanno parte dell’ideologia dei partiti di sinistra.
Per prima cosa: bisogna redistribuire le ricchezze verso il basso, da quel 10% di ricchi che negli ultimi 15 anni si sono ulteriormente arricchiti. Anche un bambino può capire che spostare i soldi verso i poveri aumenta matematicamente i consumi, basta immaginarsi una piramide con tanti puntini all’interno che rappresentano le persone, la popolazione italiana spostando il potere d’acquisto verso il basso della piramide si porta questo esponenzialmente a moltitudini di persone. Per farla breve un ricco potrà comprarsi anche 5 o 10 cellulari, ma 100000 poveri acquisteranno almeno 100000 cellulari, con tutte le conseguenze positive che ne deriverebbero.
Seconda cosa: diminuire drasticamente il cuneo fiscale sul lavoro e spostare la tassazione sulla finanza e sul patrimonio, penalizzare chi investe nelle speculazioni di borsa, avvantaggiando fortemente chi investe nel lavoro.
Terza cosa: Lotta serratissima all’evasione fiscale con strumenti tecnologici e giuridici avanzati, trattare gli evasori come si fa in America, ovvero come criminali.
Decidere di sospendere tutte le inutili ‘grandi opere’, il ponte sullo stretto non serve ad un cazzo, è solo per la grandeur del nano, quindi via, la Tav pure, investire sulla riqualificazione del territorio, con tantissime piccole opere che possono partire subito.
Quarta cosa: Investire nella banda larga e nelle nuove tecnologie, obbligare anche gli italiani pigri ad utilizzare la rete (con corsi magari tenuti da disoccupati) anziché fare le file agli sportelli, questo paese deve cambiare anche culturalmente, deve sparire la carta, dai tribunali ma anche da tutta la pubblica amministrazione, finalmente il no paper office. Ogni cittadino dovrebbe avere un suo record online con tutti i suoi dati sia sanitari che del lavoro, che burocratici. Accessibili a seconda dei vari privilegi dell’operatore/utente, insomma un database unico nazionale, ovviamente con i dovuti backup.
Quinta cosa: Fare una serrata lotta alla organizzazioni mafiose e perfezionare il sequestro dei beni di queste in modo che diventino produttivi i brevissimi tempi. Per quanto riguarda le carceri piene andrebbero depenalizzati certi reati riguardo le droghe liberalizzare le droghe leggere, e legalizzare in qualche modo l’uso di quelle pesanti, già così si svuoterebbero le carceri. In altri casi si potrebbe usare la tecnologia gps per controllare detenuti a casa loro, poi costruire nuove carceri, assolutamente niente amnistia o indulti indiscriminati dove escono cani e porci che poi tornano immediatamente a delinquere.
Sesta cosa: Non si può crescere per sempre, sopratutto demograficamente, con buona pace dei cattolici bisogna finirla di considerare la prole come un valore in se, ma anzi bisogna porre un limite alle nascite non incentivarle e anche riguardo gli stranieri non premiare quelli che anno 4 5 figli magari con case popolari e aiuti economici ma fare come in Cina o almeno aiutare tutti quelli che hanno un figlio ma non aggiungere niente per i figli successivi, il paese, anzi il mondo è sovrappopolato, prima si capisce questa cosa e si pongono dei rimedi, meglio è, l’alternativa è l’estinzione del genere umano, come cancro che cresce all’infinito finendo coll’annientare l’ospite quindi se stesso, il pianeta quindi il genere umano. Per quanto riguarda l’economia anche se nel breve termine bisogna ritornare a crescere, bisogna però incominciare a studiare un nuovo modello di sviluppo non più basato sul pil e la crescita economica, ma una sorta di equilibrio tra produzione e consumo, che sia ‘decrescita felice’ o qualcosa di nuovo non ha importanza.
Ovviamente non può un governo come quello di Letta neanche avvicinarsi a certe idee.
Andreotti è morto, tanti ragazzi che piansero il proprio padre oggi non piangono lui
Cosa hanno in comune Alessandro Dalla Chiesa e Giorgio Ambrosoli? Hanno in comune un padre ucciso quando erano giovani e ed un politico, anzi ‘il politico’ che ha avuto poco rispetto per queste morti, morti che nel migliore dei casi ha agevolato tessendo le sue trame ciniche e macchiavelliche con il solo fine di mantenere un potere schifosamente colluso con le anime peggiori di questo paese.
Quanti ragazzi e bambini di allora uomini ben maturi oggi non possono che mantenere gli occhi asciutti come il deserto, se non addirittura un sottile sorriso di compiacimento per la morte dello ‘statista’. Non sono solo quei remoti ragazzi quei bambini lontani, sono a mio avviso anche i figli del commissario Boris Giuliano, i figli delle scorte di Falcone e Borsellino. Anche quelli come me che fortunatamente non hanno morti che gridano vendetta ma che hanno visto i più squallidi depistaggi i più riprovevoli insabbiamenti e se Moro probabilmente ci ha salvato da una dittatura come quella dei colonnelli in Grecia, Andreotti senza dubbio stava agli antipodi di Moro e quando quest’ultimo ebbe bisogno di un suo intervento forte durante il sequestro, Andreotti ha preferito evitare una crisi al partito e la perdita del suo enorme potere. Il gobbo non ha fatto quello che era in suo potere (ed il suo potere era vasto) per liberare il vero Statista!
Certo che nel paese di Berlusconi anche un politico alle apparenze sobrio e comunque professionale come Andreotti potrebbe sembrare uno ‘statista’. Il fatto che per 20 anni siamo stati (e ancora lo siamo) governati da una barzelletta ci ha fatto dimenticare tutte le fogne della vecchia DC di Andreotti. Qualcuno dice che la storia spogliata da ideologie e pregiudizi darà ad Andreotti la sua giusta collocazione in essa, sono d’accordo ma non come pensano loro. La storia chiamerà mafiosi i mafiosi e politici mafiosi i politici mafiosi. Quando nel Regno Unito si accorgeranno che la loro economia è basata sull’aria fritta della finanza, la signora Tacther sarà riconosciuta per quella che disintegrò l’industria Inglese, allo stesso modo quando e se verranno a galla i fatti legati agli anni delle stragi mafiose e fasciste, se ci sarà la possibilità , quando i protagonisti non avranno più niente da perdere in quanto morti, che emerga il disegno del malaffare politico mafioso, della trattativa stato mafia, ecco che i nostri ‘statisti’ prenderanno la loro giusta collocazione nella storia, Se la collocazione fosse stata durante la vita comunque sarebbe stata il gabbio.
Lo diceva Marcuse negli anni 60
Già lo scriveva Marcuse parecchi anni fa, in un periodo che il capitalismo non si poteva certo definire: “in crisi”. L’idea che proponeva Marcuse e che io ho sempre condiviso da quando avevo 17 anni, è a mio avviso attualissima, tanto più ora in un momento di crisi profonda del capitalismo. Quello che Marcuse proponeva era di stravolgere totalmente i modelli produttivi, modelli produttivi che innescano ad effetto domino tutta una serie di altri modelli sociali, modelli comportamentali e tutta una serie di bisogni più o meno indotti nelle masse. L’azione più importante da compiere secondo Marcuse sarebbe quella sostanzialmente di decentrare tutte le realtà produttive di una nazione, ovvero passare da una grossa industria dislocata vicino a grossi centri abitati, a piccole realtà produttive sparse su tutto il territorio, ciò porterebbe a sua volta alla distribuzione della popolazione sul territorio con tutti i vantaggi che ne deriverebbero. L’Italia sino a poco tempo fa ne sarebbe anche partita avvantaggiata, visto che era costituita prevalentemente da piccole imprese, piccole imprese che cadono come foglie secche per via della crisi, crisi determinata proprio dalla ostinazione a volere mantenere dei modelli produttivi oramai obsoleti, vecchi quanto la rivoluzione industriale. Decentrare la produzione significherebbe rendere oltretutto gli agglomerati abitativi più ergonomici, gestibili con le energie rinnovabili senza difficoltà. Il sempre più basso costo di microchip e robots permetterebbe anche piccole aziende di produrre cose che prima richiedevano la grossa azienda. So di una piccola azienda nel Milanese che sta fallendo (a causa della politica degli incentivi solo dichiarati) che produce city car elettriche, il che vuol dire che anche le automobili utilitarie possono essere prodotto in fabbriche che sono poco più di officine.
Poi ci sarebbe il modello produttivo basato sulla logica del componente, un po’ come nella programmazione informatica che è passata da procedurale ad oggetti, appunto componenti piccoli che fanno solo una parte del lavoro, componenti che poi verrebbero assemblati in ultimo.
Cambiare i modelli produttivi legati non solo al profitto ma anche alla valorizzazione del territorio. Il lavoro inoltre subordinato non solo alla produzione ma anche legato a cosa si produce, un lavoro sottoposto costantemente al giudizio etico. Nei nuovi modelli di produzione a mio avviso non si potrà lavorare più 8 ore ma forse 6 o addirittura 4 in modo da potere lavorare tutti e potere vivere con un salario minore, attraverso la condivisione delle risorse, la non necessità di possedere un auto se non piccole mini car per brevi spostamenti, l’utilizzo di energia prodotta in proprio, vivere in campagna poi darebbe la possibilità ad ogni famiglia di avere un orto, una serra, un piccolo laboratorio dove costruire alcune cose. Insomma una società che sfrutta i vantaggi della tecnologia solo fino a che questa non diventa un danno per l’uomo, La rete sarebbe poi un modo per tenere i piedi nel villaggio e la testa nel globo. Consumare esclusivamente a Km 0 pur fruendo la cultura e il know-how mondiale.
I politici e i giornalisti di destra che invitano alla ‘moderazione’.
Questo è il paese dei paradossi e della memoria corta, mi fanno veramente vomitare i berluscones come Quagliarello che nel caso Englaro si mise a gridare all’omicidio, quei pidielloti che hanno invaso palazzo di giustizia a Milano, quei giornalisti come Sallusti che hanno usato sempre toni da guerra civile contro magistrati, ‘comunisti’e tutti quelli che non leccavano il culo al suo padrone, il Borgia de no artri il duca di Arcore, per non parlare dei loro amici, quelli che dovevano scendere dalle valli bergamasche in 300000 armati tutti di fucile, fede assoluta nel loro capo supremo e polenta Taragna al posto del cervello, gli stessi che hanno sempre invitato il popolo a usare la bandiera della repubblica per ‘pulirsi il culo’.
Questi ‘moderati’ ora esprimono ‘profonda e sincera indignazione’ per i toni cruenti dei 5 stelle, costoro rimangono sconcertati di fronte a frasi che contengano al loro interno la parola politici assieme alle parole: armi, fucili, violenza, ladro, opportunista, inciucio, ecc.
La cosa più aberrante rimane comunque la memoria corta degli italiani, infatti nessuno fa notare (tranne pochissimi giornalisti come Travaglio al quale la memoria non manca) a questi individui il loro doppiopesismo, quanto siano paradossali, ridicoli e in malafede.